Si prevede possa essere tra le iniziative artistiche di maggiore rilievo nel 2015 quella di riunire i venti meravigliosi Arazzi Medicei con le storie di Giuseppe ebreo. Attualmente sono divisi tra il Palazzo del Quirinale e il fiorentino Palazzo Vecchio , ma da gennaio saranno parte di una mostra itineranteĀ ideata per Expo 2015. Si partirĆ da Roma per raggiungere in primavera Milano ed infine Firenze. Venti arazzi cinquecenteschiĀ commissionati da Cosimo I deā Medici per la sala deā Dugento di Palazzo Vecchio, alti quasi sei metri raffigurano la movimentata storiaĀ del patriarca biblico Giuseppe. E’ una delle maggiori opere realizzata in Italia durante il Rinascimento Ā e commissionata dall’antica famiglia de Medici ad Agnolo di Cosimo di Mariano, detto il BronzinoĀ e Jacopo Carrucci, detto ilĀ Pontormo, massimi esponenti del Manierismo. Le opere fanno parte di una forma d’arte molto particolare a metĆ tra l’artigianato e la rappresentazione artistica, il disegno di base ĆØ opera dei pittori,e la realizzazione su tessuto ĆØ il preziosissimo lavoro dell’artigiano.
Dal 1545, anno in cui vennero commissionate, furonoĀ divise per la prima volta nel 1882 quando dieci delle venti tele raggiunseroĀ Roma per essere esposte al palazzo del Quirinale, dove poi rimasero fino ad oggi. Al valore artistico inestimabile si aggiunge quello allegorico in cui la storia di Giuseppe ricorda le vicissitudini della casata medicea. il giovane ebreo passĆ² dalla condizione di figlio prediletto a quella di esiliato, schiavo e prigioniero a causa dell’invidia dei fratelli. Il tempo gli rese giustizia quando grazie alle sue doti divenne vicere d’Egitto. E’ qui che si dimostrĆ² uomo di grande magnanimitĆ , perdonando i fratelli, eĀ di grande intelligenza assumendo con responsabilitĆ la guida del regno e salvando il popolo egiziano dalla carestia. Il parallelo con la famiglia de Medici ĆØ evidente, anche la loro ĆØ una storia di sofferenza trasformatasi dopo lungo tempo in consolazione. VenneroĀ cacciati da Firenze, di cui erano stati per lungo tempo signori, e vi ritornarono sovrani del Gran Ducato di Toscana.
“Si tratta di un’occasione straordinaria, che concretizza le idee portanti dell’Expo, cioĆØ la potenza della bellezza e quella del saper fare”, questo il commento del ministro MaurizioĀ Martina, intervenuto alla presentazione alla stampa de Il Principe dei Sogni. La presenza dell’opera rinascimentaleĀ al grande evento milanese ĆØ stata fortemente voluta dal Presidente Giorgio Napolitano e dal sindaco di Firenze il quale ha dichiarato: “Riunire gli arazzi medicei per mostrarli al mondo ĆØ un grande messaggio di unitĆ del Paese” e Ā “questa mostra racconta come Expo non sia solo vetrina di prodotti ma di idee e cultura” ha aggiunto invece il primo cittadino milanese. La realizzazione dell’eventoĀ ĆØ reso possibile dal lungo restauro di cui sono stati oggetto negli ultimi vent’anni Ā compiuto dall’Opificio delle Pietre Dure a Firenze. Dario Nardella nella presentazione del progetto non ha nascosto il suo entusiasmo dichiarandosi “orgoglioso di vedere un progetto abbozzato solo pochi mesi fa trasformarsi realtĆ in cosƬ breve tempo”.