Una mostra che metta in risalto l’immensa produzione cinematografica passata sotto la produzione del grande cineasta Dino De Laurentiis, dagli esordi alle ultime opere, passando per la fondamentale esperienza neorealista, in un percorso espositivo che è anche un po’ il riassunto di una parte importante della storia, oltre che della cultura, del nostro Paese. Questo l’obiettivo che si propone la retrospettiva “Dino De Laurentiis – Una leggenda italiana”, organizzata nell’ambito dell’edizione numero 21 del “Capri, Hollywood – The International Film fest”, inaugurato il 28 dicembre sull’isola campana e dedicato proprio al produttore nativo di Torre Annunziata, che fu sempre molto legato a questa terra.
La rassegna fotografica è stata allestita all’interno dei locali della Certosa di Capri e riassumerà la vita e l’opera di De Laurentiis, comprensiva di oltre 150 pellicole prodotte, attraverso 19 titoli tra i più significativi, proposti al pubblico in varie forme, tra foto di backstage, locandine e altri documenti. Una testimonianza diretta, e in qualche modo esemplificativa, degli oltre 70 anni di attività, costellati da incredibili successi e qualche scommessa persa, ma sempre alla ricerca di nuovi stili e nuove forme di comunicazione, alle quali dare voce attraverso le proiezioni su celluloide.
Da Fellini a Visconti, da Pasolini a Comencini, il percorso del produttore nel mondo del cinema ha incrociato quella dei più grandi registi italiani dell’ultimo secolo, confrontandosi con personalità di assoluto rilievo culturale, capaci di segnare indelebilmente il panorama cinematografico nostrano e, più in generale, la storia del cinema europeo e mondiale. Commedie brillanti, pellicole drammatiche di forte carica emotiva, come il premio Oscar felliniano “La strada”, impresso nella memoria collettiva grazie alla sublime interpretazione di Giulietta Masina e Anthony Quinn, ma anche kolossal come “Guerra e Pace”, di King Vidor e “Le notti di Cabiria”, altra indimenticabile opera del regista riminese: una carriera universale, capace di spaziare tra le più disparate realtà, convogliata in un’esposizione davvero a tutto tondo, fatta di immagini ma, soprattutto, di ricordi, legati a un’epopea culturale tra le più avvincenti e gloriose del XX secolo.
Man mano che scorrono i volti dei grandi attori calati nei panni di personaggi memorabili, da Gassman a Sordi, passando per Ugo Tognazzi, Totò e il neo-centenario Kirk Douglas, si ripercorre la storia del produttore, capace di bruciare le tappe producendo il suo primo film a soli 21 anni, dopo gli inizi come attore nel Centro sperimentale di cinematografia di Roma. Un appuntamento davvero unico e, forse per questo, breve (fino al 2 gennaio). In occasione della retrospettiva, verrà proiettato il documentario “Un italiano a Hollywood”, girato da Tonino Pinto.