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lunedรฌ Marzo 10 2025

Dalle archeo-scarpe alla โ€œcalceologiaโ€

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Sulle scarpe rosse di papa Benedetto XVI sono stati versati fiumi di inchiostro. โ€œLโ€™arte del calzolaio รจ una scienzaโ€  diceva Platone e oggi il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt anticipa alla Stampa la nascita di una nuova scienza: la โ€œcalceologiaโ€ perchรฉ studiando del calzature si capisce molto di un'epoca. Fino al 19 aprile alla mostra โ€œAi piedi degli dei. L'arte della calzatura tra antica Roma, cinema colossal e moda contemporaneaโ€ sono esposte decine di modelli a Palazzo Pitti a Firenze, tra caligae romane, calzari delle star del grande schermo e modelli dei piรน celebri stilisti del Novecento.

Le principali tipologie

โ€œUna passeggiata tra le robuste caligae dei soldati romani, i seducenti sandali delle cortigiane greche, i raffinati calzari indossati dagli dei oppure dallโ€™aristocrazia romana; senza dimenticare la ricca varietร  di calzature indossate dalle star dei colossal dedicati allโ€™antichitร , da Ben Hur al Gladiatore, e le piรน recenti creazioni di moda, ispirate dallo stile delle calzature del mondo classico e realizzate da protagonisti del fashion contemporaneo come Emilio Pucci, Salvatore Ferragamo, Yves Saint Laurentโ€, spiegano i curatori dell'esposizione Lorenza Camin, Caterina Chiarelli e Fabrizio Paolucci. La mostra, allestita nel museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti รจ incentrata su un tema tanto affascinante quanto inedito per raccontare gli infiniti ruoli che la scarpa ha rivestito in Occidente dai tempi antichi ai giorni nostri. Veri e propri protagonisti del percorso espositivo, formato da circa 80 opere (alcune delle quali giunte in prestito da importanti musei internazionali come il Louvre), sono gli esemplari delle principali tipologie di calzature usate nel periodo compreso fra il V secolo a.C. e il IV d.C. e testimoniateci sia su preziose opere dโ€™arte, fra le quali rilievi e vasi dipinti, sia in originale, come gli eccezionali reperti provenienti dal forte romano di Vindolanda nellโ€™Inghilterra del nord. Lโ€™antico รจ messo a diretto confronto con il contemporaneo. Scarpe di alcuni tra i piรน grandi stilisti (come Genny, Cรฉline, Richard Tyler, Renรจ Caovilla, Donna Karan) saranno esposte insieme ai modelli originali realizzati dalla piรน celebre manifattura italiana di calzature per il cinema, il calzaturificio Pompei, per alcuni dei film peplum divenuti veri e propri cult: si potranno ammirare i sandali di Liz Taylor-Cleopatra, i calzari di Charlton Heston-Ben Hur, quelle del Gladiatore Russell Crowe, le calighe dellโ€™Alexander-Colin Farrell. โ€œAi piedi degli deiโ€ trova il suo naturale completamento nella multivisione, ideata e diretta da Gianmarco Dโ€™Agostino (Advaita Film) per immergere il visitatore in un universo di immagini in cui archeologia, fashion si fondono con i miti del grande schermo. 

Non un semplice dettaglio 

Nel mondo classico la foggia delle calzature costituiva spesso connotazione tipica di ben precise categorie sociali. Le caligae chiodate, ad esempio, erano usate prevalentemente dai soldati perchรฉ ideali per le lunghe marce, mentre i calcei, simili a bassi stivaletti e spesso vivacemente colorati se indossati dalle donne, connotavano le classi piรน elevate (patrizi, senatori e imperatori). Le fonti tramandano che le cortigiane, invece, erano solite indossare sandali che recavano, sul lato inferiore della suola, dei chiodini disposti in maniera tale da lasciare sul terreno unโ€™impronta con la scritta โ€œseguimiโ€. La seduzione, del resto, รจ da sempre un aspetto connaturato con questo capo dell'abbigliamento che, non a caso, svolgeva un ruolo simbolico di primo piano anche nel rito nuziale antico. E giร  nel mondo antico, la scarpa era protagonista di favole come quella di Rodopi, diretta antenata di Cenerentola, raccontata per la prima volta da Erodoto e poi da Strabone. Fin da allora, inoltre le calzature sono protagoniste di modi di dire. Cicerone, in una delle sue Filippiche, usa l'espressione โ€œmutavit calceosโ€ per dichiarare il mutamento del rango sociale di un personaggio, divenuto senatore, dal momento che i calcei dei senatori differivano da quelli dei patrizi.

Una vera scienza

Afferma il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: โ€œDa sempre lโ€™Uomo ha voluto riversare nelle calzature, strumento umile e quotidiano, un riflesso di quei principi di armonia e simmetria che governavano il gusto classico. La scarpa divenne cosi essa stessa opera dโ€™arte, un oggetto plasmato piรน per esigenze estetiche che pratiche. Proprio per illustrare compiutamente questo โ€˜destinoโ€™ della calzatura, i cui presupposti sono giร  nel mondo greco-romano, si รจ voluto allargare il tema di questa mostra a due espressioni della cultura contemporanea intimamente legate fra di loro: il cinema e la moda. Sotto il segno della classicitร , i curatori hanno esplorato questo inedito aspetto della โ€œFortuna dellโ€™Anticoโ€, recuperando suggestioni, echi e consonanze che, attraverso le pellicole di film come Cleopatra e lโ€™ispirazione di stilisti, creano un inaspettato legame fra passato e contemporaneitร โ€. Fabrizio Paolucci, curatore della mostra e direttore del Dipartimento Antichitร  degli Uffizi aggiungeโ€œLa scarpa non รจ soltanto un accessorio e questo concetto era ben chiaro giร  agli antichi, al pari dellโ€™abilitร  che richiedeva il realizzarle. Platone, ad esempio, non esitava a definire lโ€™arte del calzolaio una vera e propria scienza. Con la sua foggia o i suoi colori, questo indumento raccontava tutto della persona che le indossava: il sesso, la condizione economica, la posizione sociale e il lavoro. Quel che รจ stato sempre considerato un semplice dettaglio del vestiario, diviene ora il protagonista di unโ€™esposizione, il cui fine รจ proprio quello di restituire alla scarpa il suo ruolo di prezioso documento del gusto e della tecnica del mondo greco-romanoโ€.

Senza sciatterie

Una mostra che, allargando il discorso, ha centrata una rilevante questione, non solo stilistica. A rafforzare l'importanza del dettaglio, per inciso, sono nella recente โ€œstoria delle calzatureโ€ le scarpe rosse di papa Ratzinger. Un modo di rapportarsi al mondo circostante solidamente ancorato alla tradizione e a una sobria e distaccata alteritร  rispetto alle mutevoli e fugaci sensibilitร  estetiche della contemporaneitร , in linea con una ricercatezza formale che non disdegnava capi di abbigliamento e accessori desueti, bollati come eccessivamente leziosi e antimoderni, come i pastorali ottocenteschi e le scarpe rosse. Mai nessuna concessione a sciatterie demagogiche, pose terzomondiste, ostentazioni di trascuratezza pauperista.  Molti rilievi sono stati mossi al Papa emerito da ambienti progressisti del cattolicesimo e derivavano dal fatto che Benedetto XVI utilizzava i paramenti indossati dal suo lontano predecessore Pio IX, lโ€™ultimo Papa re dello Stato Pontificio e, piรน in generale, dal suo abbigliamento. Basti citare appunto un accessorio in particolare: le famosissime scarpe rosse che inizialmente furono scambiate per un prodotto di Prada ma che poi si venne a sapere che erano state fatte a mano da Adriano Stefanelli, lโ€™artigiano di fiducia del Papa che realizzรฒ per lui cinque paia di scarpe, tra cui le pantofole da casa e le scarpe da montagna. โ€œRivedere il Papa รจ sempre una grande emozione. Ho notato che le sue scarpe erano consumate, segno che sono comode, che vanno bene e questa per me รจ la soddisfazione piรน grandeโ€, ricordรฒ Stefanelli. โ€œSottana bianca e scarpe rosse. รˆ questo l'abbigliamento rigorosamente previsto per il Papa. E non da ora: almeno dal XIII secolo, come indicato dal Rationale divinorum officiorum di Guglielmo Durando del 1286โ€, sostiene Marzia Cataldi Gallo, storica dell'arte, una delle piรน importanti esperte internazionali di tessuti. 

 

 

 

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