Dalla manualitร alla rivoluzione digitale. Da quando costruivo i giocattoli con le mie mani fino allo smartworkingโ. E' questo il titolo del nuovo libro โ edito da Bertoni Editori โ di Raffaele Bonanni. โHo voluto scrivere questo libro per narrare come siano fondamentali per la mia vita personale e lavorativa le esperienze, divertenti e formative insieme, che ho maturato dapprima a Bomba, il piccolo Paese dell'Abruzzo che mi ha dato i natali โ scrive Bonanni โ dove ho imparato a conoscere e a relazionarmi con il mondo, e successivamente nelle diverse localitร d'Italia dove il mio lavoro mi ha portato e dove ho avuto modo di accostarmi, capire e di imparare a usare le nuove tecnologie informatiche, dall'analogico al digitaleโ.
Le dichiarazioni dell'autore
โDa molto tempo ho desiderato di raccontare quelle mie prime esperienze di quando ero bambino che conducono allโautostima; di quando senti quella fierezza dentro, perchรฉ hai la consapevolezza che hai conquistato lโautonomia โ spiega l'auore del libro -. Quelli sono i tempi piรน belli della infanzia: quando riesci a costruirti la fionda e diventi capace di usarla, mancando pochi bersagli. Una volta tanto avrei fatto a meno di scrivere di sociale, di economia, di politica. Ma dopo il proposito fermo di parlare solo di quelle esperienze, ho deciso di dargli unโaltro taglio. Avrei certamente raccontato di quei bei tempi, ed avrei proseguito anche nel descrivere lo sviluppo di altre mie abilitร professionali da adulto. Dโaltro canto, ho pensato che ho avuto la fortuna di abbracciare idealmente un intero millennio, acquisendo le abilitร manuali per la costruzione di giochi che anche in quellโepoca impegnavano i ragazzi, e poi passando per lโera analogica e fino a questi giorni di rivoluzione digitaleโ.
I vantaggi dello smartworking
โCosรฌ ho potuto narrare non solo i lati tecnici ed i vantaggi pratici da vero lavoratore che opera in regime di โsmartworkingโ, e poi sui significati sociali economici e spirituali che agiscono in questa rivoluzione. Ho incitato cosรฌ i giovani a rifiutare la suggestione neo-luddista che considera le tecnologie digitali nemiche del lavoro, cosรฌ come le teorie dellโozio creativo, o dei strampalati programmi della decrescita felice โ ha aggiunto -. Queste posizioni deviate, scoraggiano lo sviluppo tecnologico, spingono verso soluzioni risarcitorie con salari non sudati, negano il fatto banale che lโuomo, da quando ha incominciato a pensare, ha bruciato innumerevoli tappe e in ciascuna di esse ha soppiantato le vecchie abilitร , imparando le nuove con lโaiuto di Dio. Certamente nel loro superamento si generano difficoltร , ma subito dopo, le nuove tecnologie pretendono nuove abilitร e conoscenze. Insomma in questo continuo dismettere e costruire cose nuove, ritroviamo la teoria della โistruzione creatriceโ Schumpeteriana: nel cambiamento, le aziende che si autodistruggono per incapacitร a rinnovarsi, e simultaneamente molte altre ne nascono. Il problema allora non รจ rifiutare il futuro โ sottolinea -, ma accelerarlo con lโacquisizione delle capacitร di dominio sulle nuove tecnologie, per passare rapidamente ed agevolmente dal vecchio al nuovo. Dunque la istruzione e la formazione sono fondamentali per cogliere interamente le possibilitร di libertร , di autonomia, di sviluppo della nostra personalitร e professionalitร della rivoluzione digitale. Il superamento dello spazio e del tempo, la circolazione delle informazioni e delle idee, il superamento degli ostacoli nellโapprendere, lo sviluppo a proiezioni geometriche dei servizi comuni ed alla persona, realizzano uno dei progressi piรน dirompenti che lโuomo abbia mai saputo concepire con la energia che il creatore gli ha voluto infondere per renderlo co-protagonista nella manutenzione del creatoโ.