Indubbiamente una vita spesa senza risparmiarsi. Dario Fo, attore, autore, regista teatrale e premio Nobel per la letteratura, compie oggi 89 anni. Il poliedrico artista italiano, compiuti gli studi all’Accademia di belle arti di Brera, lavora come autore di testi satirici per la radio. Successivamente si avvicina al teatro, al cinema e alla televisione. Nel 1969 porta in scena Mistero buffo, come unico attore sul palcoscenico, tra improvvisazioni giullaresche e Commedia dell’arte. Dario Fo, personaggio spesso su posizioni decisamente anticlericali, passa dalla recitazione all’impegno politico e civile – e viceversa – con estrema facilità. Nel 1997 riceve il Nobel con la seguente motivazione: “Perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi”.
In una recente intervista si dice scontento del mondo in cui vive e del suo Paese. “Sul piano politico e morale – dichiara – è ignobile quello che succede, c’è cinismo nel concepire i rapporti umani, è una brutalità che sconvolge”. “Lo Stato ci dice di essere positivi, ottimisti – continua – ma i ragazzi non hanno lavoro, c’è mancanza di dignità, c’è una perdita ormai del senso collettivo, di slancio verso il debole, i furbi vincono e gli onesti decadono”. Tra qualche giorno esce in libreria la sua ultima fatica intitolata “Un uomo bruciato vivo”. Il libro narra la storia di un operaio bruciato vivo dal suo capo. L’uomo muore dopo un mese di violenta agonia, mentre il suo carnefice dopo 10 anni torna libero.