Un bilancio del Giubileo, i programmi del nuovo anno, il convegno nazionale che si terrĆ a Roma il 30 e 31 gennaio con relatori di spicco. Su questi tre temi si ĆØ sviluppato l’incontro sull’Opera romana pellegrinaggi con monsignor Liberio Andreatta, vicepresidente e amministratore delegato.
L’Anno Santo
āI numeri del Giubileo della Misericordia sono quelli forniti da mons. Fisichellaā ha detto Andreatta. Non senza dare parzialmente ragione agli albergatori che si aspettavano chissĆ quali invasioni di pellegrini che non ci sono state in termini turistici: āIl Giubileo non ĆØ stato romanocentrico ā ha spiegato ā Non era nelle intenzioni del Papa che invece voleva che fosse vissuto nelle singole comunitĆ . Il mondo del resto ĆØ cambiato, ĆØ cambiata la cultura del pellegrino e del turista. Da una parte si ĆØ perso il senso della comunitĆ e del gruppo. In passato una diocesi come Milano organizzava pellegrinaggi con 5000 partecipanti, ora se arriva a 500 ĆØ grasso che cola. La nostra stessa esperienza dimostra che se prima riempivamo i voli charter per l’80% con gruppi e il resto con singoli pellegrini, ora il rapporto si ĆØ invertitoā. L’analisi di mons. Andreatta ĆØ stata molto lucida: i voli low cost, che ormai si sono sostituiti ai voli di linea, l’alta velocitĆ , l’individualismo nella ricerca di soluzioni di trasporto e soggiorno, l’esplosione dei ābed and breakfastā hanno determinato āuna trasformazione e le compagnie aeree tradizionali non se ne sono accorteā. Dal suo osservatorio privilegiato, tuttavia, mons. Andreatta ha messo in evidenza due aspetti per quanto riguarda Roma: āE’ accaduto nel 1975, nel 1983 e nel 2000: l’Anno Santo tiene lontani molti potenziali visitatori ma la ricaduta turistica c’ĆØ sempre stata l’anno successivo, perchĆ© chi pensa che ci sia troppa calca rinvia il viaggio. Ma ĆØ un fenomeno che si ripete in occasione di tutti i grandi eventi, come mondiali di calcio o olimpiadiā. Quindi quest’anno dovrebbe andare meglio. L’altra constatazione, come hanno ammesso gli stessi albergatori, ĆØ che in ogni caso ācrisi economica e paura del terrorismo avrebbero provocato un calo del 10/15% delle presenze che invece hanno tenuto proprio grazie al Giubileoā.
Le prospettive
Per quanto riguarda i pellegrinaggi tradizionali dell’Orp, mons. Andreatta ha evidenziato che con la sospensione per motivi di sicurezza in Egitto, Siria e Turchia (e lo scarso āappealādella Giordania āche pure ĆØ sicurissimaā) gli itinerari biblici hanno fatto registrare un calo del 30%. Flessioni anche per Lourdes (-10%) e Fatima (-20). L’incremento si ĆØ registrato a Roma (+10%) e in generale in Italia (+20). Per quest’anno l’Orp lancia lo slogan ā100 pellegrinaggi a Fatimaā, in occasione del centenario della prima apparizione, che il prossimo 13 maggio vedrĆ la presenza del S. Padre nel santuario portoghese. Nel catalogo appare per la prima volta la Palestina. āNon abbiamo mai fatto politica ā ha sottolineato mons. Andreatta ā per questo abbiamo sempre parlato di Terra Santa, per evitare possibili fraintendimenti. Ora, di fronte al riconoscimento dello Stato Palestinese da parte della S. Sede, abbiamo deciso di utilizzare i nomi di Palestina e Israele. Siamo terribilmente amici di entrambiā ha detto Andreatta che ha anche citato il riconoscimento consegnato da Abu Mazen all’Orp in occasione dell’apertura dell’Ambasciata: āHa usato le stesse parole che usĆ² Rabin all’apertura del Congresso mondiale del turismo in Israele: noi siamo strumento di dialogo e pacificazioneā. Altre offerte dell’Orp riguardano due giubilei che si terranno in Spagna a Caravaca de la Cruz (Murcia) e a S. Toribio. Le particolaritĆ riguardano l’Iran (āsta andando beneā) e soprattutto la Cina: āAbbiamo iniziato con un gruppo di sacerdoti guidati da un francescano poi abbiamo preso contatti con le comunitĆ cristiane, sia quella statale che quella fedele a Roma. I sacerdoti hanno organizzato piccoli gruppi e c’ĆØ un contatto diretto con loroā. Un altro piccolo segno di apertura che si affianca a quella ādiplomazia della bellezzaā portata avanti con gli scambi culturali. Con un aneddoto emblematico: āQuando abbiamo detto a un gruppo di fedeli della Chiesa patriottica (quella riconosciuta dallo Stato, ndr) che venivamo da Roma, si sono messi in ginocchio, con le lacrime agli occhi e ci hanno chiesto la benedizione. LƬ il problema ĆØ piĆ¹ politico che non della fede della genteā. Infine in Italia l’Orp ha stipulato un accordo col Fai per āvalorizzare i beni culturali dal punto di vista pastorale, come ci ha chiesto il Papa, mentre viene rilanciata la ālettura cristianaā di Roma, un vecchio sogno di Paolo VI. Fiore all’occhiello ĆØ la ristrutturazione dell’antico carcere Tullianum, il āMamertinoā in cui furono rinchiusi gli apostoli Pietro e Paolo. Mons. Andreatta si ĆØ anche soffermato sulla questione del pagamento del biglietto al Pantheon proposto dal ministro dei beni culturali: āIl problema ĆØ conciliare le funzioni liturgiche della chiesa con il turismo, perchĆ© c’ĆØ una sola entrata. Ma penso che si troverĆ una soluzioneā.
Il convegno nazionale
Si terrĆ il 30 e 31 gennaio sul tema āIl pellegrinaggio: fede e bellezzaā. Nomi rilevanti tra i relatori: dopo l’apertura affidata a mons. Bruno Forte, il primo giorno interverranno l’architetto Paolo Portoghesi, la direttrice del Fai Sofia Bosco, padre Marko Rupnik, noto per aver disegnato il logo del Giubileo della Misericordia, e mons. Marco Frisina, direttore del Coro della diocesi di Roma. Il secondo giorno, dopo don Valerio Pennasso, direttore dell’ufficio beni culturali ecclesiastici della Cei, parlerĆ mons. Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, che porterĆ la sua testimonianza sulla ābellezza feritaā. La conclusione sarĆ affidata all’intervento, molto atteso, di Vittorio Sgarbi. Durante il convegno sarĆ proiettato anche il documentario āRestaurare il cieloā, sull’opera di recupero della Basilica della NativitĆ a Betlemme, che sta riservando grosse sorprese, alla presenza del restauratore Giammarco Piacenti e del regista Tommaso Santi.