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CITTA’ DI CASTELLO CELEBRA BURRI, IL PADRE DELL’ARTE “INFORMALE”

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Si concludono con una grande e importante mostra a Città di Castello, Perugia, le celebrazioni per il centenario della nascita di Alberto Burri, artista e pittore italiano che insieme a Lucio Fontana ha dato il maggior contributo italiano al panorama artistico internazionale del secondo dopoguerra e considerato il padre di quella tendenza che viene definita “informale”.

La serie di mostre è iniziata nel 2015 con importanti rassegne al Guggenheim Museum di New York e al Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen di Dusseldorf. Dal 24 settembre al 6 gennaio, invece, agli “Ex Seccatoi Tabacco” di Città di Castello saranno allestiti i capolavori del maestro umbro, tra i più innovativi del dopoguerra, affiancati a quelli di artisti quali Dubuffet, Pollock, De Kooning, Rauschenberg, Twombly, Fontana, Manzoni, Rotella, Christo, Arman, Beuys, Kounellis, Pistoletto, Pascali, Leoncillo, Afro, Kiefer, Miró, a cui si ispirò o che vennero influenzati dal suo rivoluzionario linguaggio espressivo tra pittura e scultura.

Intitolata “Alberto Burri: lo Spazio di Materia – tra Europa e Usa”, l’esposizione riporta nella sua terra natale il confronto con la produzione artistica del secondo ‘900, a sottolineare una volta di più il peso enorme da lui esercitato su contemporanei e successori.

Edith Driscoll: