Chissà cosa direbbe Totò vedendo la Napoli di oggi. La vedrebbe così diversa da quella che lasciò ormai 50 anni fa? O vi ritroverebbe lo stesso perfetto bilanciamento tra folclore, sentimento popolare e convivialità inserite nello stesso dicotomico contesto urbano e sociale? Probabilmente ne avrebbe avuto, come sempre, una visione affezionata, semplice e naturalmente “sua”, trascinato dalla sua innata capacità di rappresentare, al meglio, la straordinaria varietà di personaggi che caratterizzano (e identificano) a livello mondiale questa affascinante città. Quella stessa Napoli che, proprio in occasione del decimo lustro dalla sua dipartita, si prepara a celebrare al meglio “il principe della risata”, pronta ad allestire decine di iniziative da qui al 15 aprile (data della morte), principalmente nel Rione Sanità, quartiere natale dell’artista.
Lo spirito di un popolo
Un progetto di grandi dimensioni, volto a celebrare degnamente uno dei personaggi più rappresentativi della città, dal punto di vista artistico ma anche da quello umano: Totò, dalla miseria dei vicoli della Sanità al successo dei palcoscenici teatrali e degli schermi cinematografici, ha incarnato al meglio lo spirito della “napoletanità”, trasponendo per il pubblico l’allegria e la spontaneità del popolo partenopeo, regalando attimi di ilare comicità e intense performance attoriali. Battute, espressioni, modi di dire entrati nell’immaginario popolare: la figura di Antonio De Curtis continua a essere, forse oggi più di allora, una delle più amate nel nostro Paese, forse proprio per la sua vena artistica così spontanea e coinvolgente e familiare, capace di incantare e di commuovere con la stessa intensità.
Un percorso partecipato
Per questo, in occasione dell’importante ricorrenza, la sua città e il quartiere della sua infanzia, hanno deciso di organizzare una celebrazione che interessi e appassioni, innanzitutto, il popolo di Napoli: “Siamo davvero molto soddisfatti – ha commentato Ivo Poggiani, presidente del III Municipio, al termine della votazione del 23 gennaio – e non solo per la collaborazione interistituzionale, ma per la grande partecipazione della gente del quartiere: tutti sono stati promotori dal basso di questa iniziativa”. Attraverso questo percorso partecipato fra amministrazione e cittadinanza, ci si propone di coinvolgere l’anima più popolare della città campana in un ampio progetto di riqualificazione del Rione, sul quale i residenti sono direttamente chiamati a dire la loro.
Al fianco della Sanità, agiranno numerose istituzioni, dall’Università Federico II al Comune di Napoli. Proprio quest’ultimo, è ancora impegnato nell’iter per la realizzazione del Museo di Totò. Un percorso piuttosto complesso ma che, entro l’anno, potrebbe subire un’accelerazione nei lavori al palazzo Spagnuolo, all’interno del quale dovrebbe sorgere. Nel frattempo, l’amministrazione ha pensato di intitolare al grande artista l’edizione annuale del “Maggio dei monumenti”, rinominato per l’occasione “O’ maggio a Totò”, giocando sulla doppia lettura “omaggio” e “il maggio”, pronunciato in dialetto.