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“Ci alzeremo in piedi. L’Italia dall’aborto alle unioni civili”, il nuovo libro di Olimpia Tarzia

Un filo conduttore attraversa la storia dā€™Italia degli ultimi quarantā€™anni. ƈ quello della ā€œpassione civile e della testimonianza cristianaā€ di tante persone – membri dellā€™associazionismo, politici e semplici cittadini – che si battono contro gli attacchi alla vita dal concepimento alla morte naturale e contro la destrutturazione della famiglia naturale.

Il libro

Unā€™interprete di questa fermento ĆØ Olimpia Tarzia. Madre, biologa, cofondatrice del Movimento per la Vita italiano, consigliere regionale del Lazio, ha presentato il 7 marzo alla Camera dei Deputati il suo libro “Ci alzeremo in piedi. Lā€™Italia dallā€™aborto alle unioni civili: il mio viaggio tra passione civile e testimonianza cristiana” (ed. Lateran University Press, 2016).

Numeri da brivido

Il bilancio che fa lā€™autrice di questi quattro decenni ĆØ amaro. Sono infatti oltre cinque milioni e mezzo le interruzioni di gravidanza avvenute in Italia dalla promulgazione della legge 194 sullā€™aborto, nel 1978. Senza contare lā€™impennata della cosiddetta pillola del giorno dopo: da quando lā€™Agenzia italiana del farmaco, nel 2015, ha reso questo prodotto vendibile senza ricetta medica, in un anno le vendite sono aumentate del 686%.

Lotta

Oltre allā€™amarezza per il moltiplicarsi degli attacchi alla vita e alla famiglia, permane tuttavia lā€™impegno a difendere nella societĆ  quelli che Benedetto XVI definƬ ā€œprincipi non negoziabiliā€: promozione della vita umana in tutte le fasi, tutela della struttura naturale della famiglia come unione tra uomo e donna, protezione del diritto dei genitori ad educare i propri figli. Ecco allora che le nuove sfide bioetiche e familiari si collocano sulla scia delle barricate – ideali e fisiche – che negli anni settanta venivano poste innanzi a una cultura dominante che voleva far assurgere lā€™aborto a diritto.

Nuove barricate

ƈ proprio tra quelle barricate che nasce lā€™impegno di Gian Luigi Gigli (attuale presidente del Movimento per la Vita italiano, anche lui tra i relatori della conferenza) e di Olimpia Tarzia. Erano ancora studenti universitari quando, nel maggio 1978, mentre veniva approvata la legge sullā€™igv, partecipavano a una veemente manifestazione di protesta fuori dal Senato.

Quella energia conobbe un anno dopo, nel 1979, una sorta di ā€œsigillo pontificioā€. In visita pastorale a Washington, Papa Giovanni Paolo II nel corso di unā€™omelia incoraggiĆ² i cristiani a reagire ā€œogni qual volta la vita umana ĆØ minacciataā€. Il suo appello (ā€œWe will stand up!ā€) ha ispirato il titolo del libro della Tarzia.

Donna e vita

Questā€™ultima ha parlato, durante la conferenza, della necessitĆ  di interpretare il ā€œnuovo femminismoā€ come una rinsaldata ā€œalleanza tra la donna e la vitaā€. Si tratta di una reazione a quella ā€œimposizione culturaleā€ che vuole invece mettere la donna ā€œin contrapposizione alla maternitĆ  e alla famigliaā€. Cultura, questā€™ultima, che secondo la Tarzia non rispecchia la realtĆ . ā€œSono innumerevoli le donne che celebrano la vita e il loro ruolo familiare – ha detto -. Esse non hanno tempo di andare in piazza, ma hanno bisogno di una rappresentanzaā€.

Politiche necessarie

Di qui la necessitĆ  di dar luogo a politiche familiari che si integrino con le pari opportunitĆ . ā€œOggi pochissime donne – ha commentato la Tarzia – possono permettersi di rimanere a casa finchĆ© il bambino non ha compiuto tre anni e poi tornare al lavoroā€. Ecco perchĆ© ā€œle istituzioni devono fare in modo che le coppie siano libere di scegliere quanti figli avereā€.

Un attacco pianificato

Va rilevato che questa negligenza da parte delle istituzioni politiche non ĆØ soltanto mero lassismo, giacchĆ© risponde a logiche ideologiche e del mercato. La Tarzia ha parlato infatti di ā€œun attacco concentrico alla vita e alla famigliaā€ dettato da una precisa volontĆ . ā€œEsistono due spinte contro la famiglia – ha detto – la prima ĆØ di natura ideologica, il laicismo, ma insieme a questa cā€™ĆØ il mercato, lā€™utilitarismoā€. Secondo lei ā€œdisgregando la famiglia, si rendono gli individui isolatiā€. E ā€œpiĆ¹ le persone sono sole, piĆ¹ sono fragili, piĆ¹ facilmente assoggettabili alle spinte del mercatoā€.

Reagire

ƈ tuttavia possibile affrontare questo ā€œattacco concentricoā€. Intervenendo alla conferenza, lo ha indicato mons. Lorenzo Leuzzi, cappellano della Camera dei Deputati. ā€œCome suggerisce il libro ā€“ ha commentato il presule ā€“ dobbiamo ripartire dallā€™amore coniugale. Non ci sono altre ipotesi di pensare a una progettualitĆ  senza partire da questo amore ed esperienza che parte dalla gratuitĆ ā€. La battaglia per la vita e la famiglia dunque non ĆØ finita. E si avvale del contributo fondamentale delle donne.

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