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Brexit, a Dover Bunsky spiega il divorzio degli inglesi dalla Ue con un murales – Foto

Il misterioso ed inafferrabile Bansky, uno dei massimi esponenti della street art, nella notte, ha realizzato un’altro murales. Raffigura un operaio, simbolo di quella che una volta si sarebbe chiamata la classe lavoratrice, impegnato a cancellare una delle stelle che compongono la bandiera dell’Unione Europea. Così l’artista misterioso racconta la Brexit. E lo fa nel suo stile, nelle vicinanze del porto di Dover. Probabilmente non è circostanziale il fatto che dall’altra parte della Manica, in Francia, l’elettorato portava alla presidenza Emmanuel Macron, paladino dell’Ue.

Un murales nel porto

L’opera, di grandi dimensioni come molti altri dei suoi murales, decora la parete di un edificio non lontano dall’area portuale in cui sorge il terminal dei traghetti che collegano il Regno Unito al continente. L’autenticità è stata confermata all’agenzia britannica Pa da una fonte vicina al misterioso “artista-guerrigliero” originario di Bristol. Dall’altro lato del canale, a Calais, lo stesso Banksy aveva inviato qualche tempo fa diversi suoi lavori da usare come scudi per i migranti accampati in quella sorta di terra di nessuno ai margini della città portuale francese.

Bansky, artista misterioso

Banksy è considerato uno dei maggiori esponenti della street art (anche nota come post-graffiti e guerrilla art). L’arte di Banksy, infatti, trova espressione nella dimensione stradale e pubblica dello spazio urbano, realizzando pezzi che documentano la povertà della condizione umana. Le sue opere con un taglio ironico e satirico trattano tematiche quali le assurdità della società occidentale, la manipolazione mediatica, l’omologazione, le atrocità della guerra, l’inquinamento, lo sfruttamento minorile, la brutalità della repressione poliziesca e il maltrattamento degli animali. Per veicolare questo messaggio, viene fatto ricorso a un’ampia gamma di soggetti, quali scimmie, topi (celebri ormai i suoi rats), poliziotti, ma anche bambini, gatti e membri della famiglia reale.

Dover, England.

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La tecnica dello stencil

Il nome di Banksy è indissolubilmente legato alla tecnica utilizzata per i suoi murales, lo stencil, del quale è uno dei principali interpreti contemporanei. Si tratta di un genere già da tempo conosciuto e apprezzato dagli artisti associati alla sfera della street art, quali Blek le rat, Tristan Manco ed El Chivo. Ma fu Banksy, tuttavia, il primo ad usare la stencil con frequenza e creatività tanto da diventarne il punto di riferimento, e da fare raggiungere alla tecnica grande popolarità globale. L’adozione di questa tecnica si rese necessaria per il misterioso artista per via della sua lentezza nella realizzazione delle sue opere di strada, attività che richiede grande rapidità per scongiurare l’intervento della polizia (nella fase giovanile è stato arrestato diverse volte). Fu proprio nello stencil che Banksy individuò la soluzione a queste problematiche. Questa tecnica, infatti, si avvale di una maschera in negativo dell’immagine che si vuole creare su un supporto rigido; il writer poi non deve fare altro che poggiare la sagoma sulla superficie muraria che si è scelto di dipingere e spruzzare il colore negli spazi vuoti. In questo modo si concilia la rapidità di esecuzione stradale (Banksy, per dipingere un’opera, impiega solo quindici minuti, trascorrendo la maggior parte del tempo in studio a ritagliare la mascherina normografica) con una grande meticolosità e con l’eventualità di serializzare l’opera, che può essere riprodotta in modo identico tante volte quante si vuole.

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