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BIENNALE DI VENEZIA: LUPI INSANGUINATI CONTRO LE BARBARIE DELLA JIHAD

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Un branco di cento statue di ferro, raffiguranti lupi, a grandezza naturale, con le fauci aperte insanguinate, irrompe alla biennale di Venezia. Questa è la maxi-installazione dell’artista cinese Liu Ruo Wang per ‘Friendship Project-China’, sodalizio culturale tra lo stato asiatico e la piccola San Marino. L’iniziativa accomuna artisti sammarinesi e artisti cinesi, creando una sorta di gemellaggio artistico-culturale tra i due Stati. Il progetto vuole porre l’accento sulla necessità di collaborazione e dialogo tra i popoli, in un momento storico caratterizzato da divisioni sul piano culturale, religioso, economico e sociale.

Le 110 statue, provenienti da Pechino, sono state trasportate nel capoluogo veneto con l’impiego di tre imbarcazioni. L’istallazione si completa con una riproduzione delle “Pietà” di Michelangelo, verso la quale corrono i lupi. L’opera di Wang è un duplice grido di condanna: da un lato la distruzione dell’arte, dall’altro le persecuzioni religiose. Una denuncia audace, fatta da un artista cinese che fa suo l’appello di Papa Francesco giunto durante il Regina Coeli del lunedì dell’Angelo: “Loro sono i nostri martiri di oggi, e sono tanti, possiamo dire che sono più numerosi che nei primi secoli. Auspico che la Comunità Internazionale non assista muta e inerte di fronte a tale inaccettabile crimine, che costituisce una preoccupante deriva dei diritti umani più elementari. Auspico veramente che la Comunità Internazionale non volga lo sguardo dall’altra parte.” La maxi-opera sarà inaugurata il 6 maggio nello “Spazio Telecom Italia” di Venezia.

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