Tra i principali esponenti del Rinascimento veneziano, attivo a Bergamo tra il 1513 e il 1525, Lorenzo Lotto e il suo genio non cessano di affascinare e di stupire, offrendo sempre nuovi spunti di riflessione e di interpretazione, legati alle sue opere e al suo spirito ramingo. Artista introverso, abilissimo ritrattista ma anche uomo di profonda moralità, la sua carriera fu costellata da una lunga serie di insuccessi, in particolare nella nativa Venezia nella quale, pur dopo aver ottenuto una discreta popolarità, fu presto emarginato. Il contesto artistico della Serenissima, che vedeva in Tiziano il suo protagonista assoluto, non rappresentava il luogo ideale per esprimere la sua arte, costantemente alla ricerca di qualcuno in grado di apprezzarla e comprenderla fino in fondo.
Eppure, proprio la sua attitudine peregrina lo portò a conoscere, contribuendo alla crescita del loro prestigio, scuole e botteghe minori, in città come Treviso, Jesi, con un brevissima parentesi anche a Roma. Ma fu Bergamo il luogo perfetto dove esprimere a fondo il proprio pensiero artistico. Il soggiorno orobico, infatti, durato ben 13 anni, fu il momento migliore e maggiormente prolifico della sua carriera artistica. A testimoniarlo, oltre ai capolavori realizzati in questo periodo, come la Pala di San Bernardino (1521) e le tarsie del coro di Santa Maria Maggiore, le numerose lettere autografe giunte fino a noi.
Il rapporto tra Lotto e Bergamo costituisce un legame davvero speciale, profondamente proficuo per il pittore, che vi trovò un’insospettabile fonte d’ispirazione, ma anche per la città stessa, zona di confine tra i possedimenti della Serenissima e i territori lombardi, la quale vide in Lotto la perfetta espressione della sua ambivalenza culturale. In virtù di una tale felice combinazione, la città lombarda organizzerà, dal 3 dicembre fino al prossimo 26 febbraio, una serie di iniziative volte alla celebrazione di Lorenzo Lotto e della sua produzione bergamasca.
Il progetto espositivo, intitolato per l’appunto “Lorenzo Lotto. Attraverso Bergamo”, è stato ideato, in collaborazione con altri enti, dalla Fondazione “Carrara”, e si articolerà tra la mostra “Lotto riscoperto”, allestita nell’Accademia Carrara e costruita sul ritrovamento di un suo dipinto obliato per secoli, e l’itinerario culturale tra le chiese e i luoghi della città beneficiati dalle opere dell’artista.