Già da tempo è realtà viva quella dei turisti e appassionati di mostre e monumenti che si affidano alle app su smartphones e tablet per avere le informazioni di cui hanno bisogno, cosi che pian piano le classiche audio-guide non saranno più necessarie. L’ultima invenzione si chiama Artplace, è un progetto digitale messo a punto da Mumble, una start up di giovani modenesi, Francesco, Mattia e Giacomo. Fondata nel 2013 Mumble è una digital agency specializzata nella gestione dei social network e nella creazione di Applicazioni mobile e piattaforme web. Lavora per importanti brand come Hermès Parigi, Beauty Star, Kontatto, FIVB e Radio Bruno.
L’applicazione Artplace, consentirà ad ogni città, museo, mostra o galleria di condividere in modo gratuito con il mondo le proprie opere d’arte attraverso il sistema basato sulla tecnologia beacon (dispositivi fissi che trasmettono informazioni), che permetterà di inviare contenuti multimediali in tempo reale e tradotti in ogni lingua sui dispositivi dei turisti. L’unico reale costo per i musei e le sedi espositive coinvolte, è da considerarsi minimo poiché più stanze espositive possono associarsi a uno stesso beacon per poche decine di euro.
“I beacon – ha spiegato Mattia uno dei tre ragazzi – sono piccoli hardware che possono essere posizionati ovunque. E quando uno smartphone passa nei paraggi, lo intercettano in automatico e gli inviano una serie di informazioni. In una sala, o vicino a un’opera, basterebbe applicare un beacon, e ogni cellulare nella stanza, grazie ad Artplace, assorbirebbe in automatico le informazioni audio e video impostate dal museo”.
Ora Mumble sta sperimentando l’utilizzo della App nel modenese e in vista dell’imminente Expò, i tre fondatori hanno pensato un tour storico, culturale e anche enogastronomico chiamato “Discover Ferrari and Pavarotti Land”, a cui stanno aderendo musei, castelli e gallerie d’arte.