Da Ettore Scola a Paolo Sorrentino, da Paolo Virzì a Toni Servillo fino a Bernardo Bertolucci uniti in una sola voce: “No al sacco delle sale cinematografiche di Roma”. Questo l’appello al sindaco Ignazio Marino, un comunicato firmato dal portavoce degli ex occupanti del cinema America. I firmatari della nota si riferiscono alla memoria sui 42 cinema abbandonati approvata il 20 gennaio dalla giunta capitolina, una memoria che “dovrebbe spingere al fare e non al disfare”.
“Come possiamo accettare – continua il documento di protesta – che si dichiari alla stampa che questa memoria riaprirà le sale cinematografiche, se non c’è nessuna ‘corsia preferenziale’ per questo tipo di riattivazione? Né troviamo coerente prevedere deroghe al piano regolatore per riconvertire oltre il 50% della Superficie Utile Lorda in funzioni diverse da quella culturale e sociale”.
Nell’appello, firmato da 18 nomi del grande schermo e al quale si sono uniti anche assessori, viene chiesto al sindaco di Roma trasparenza nel processo di riadattamento dei locali e del loro uso: “Ancor prima di ogni passo occorre portare a termine il censimento indicato dalla Direttiva del ministro Franceschini concernente la sale cinematografiche di interesse storico, nonché il rapporto di ogni diversa sala con il territorio. Successivamente saremo pronti a capire insieme, e in maniera partecipata, in quali territori potrà invece essere utile una riconversione, di certo non oltre il 50% e senza alcuna diminuzione di oneri concessori, che potranno anzi essere invece vincolati alla riqualificazione di sale ancora attive o da riattivare, impedendo in futuro gli stessi rischi delle prime”.