Fino al prossimo 7 gennaio, il Forte di Bard (Aosta) ospita la mostra “I Capolavori dell’Accademia Nazionale di San Luca. Da Raffaello a Balla”. L’evento espositivo nasce dalla collaborazione tra l’Associazione Forte di Bard e l’Accademia Nazionale di San Luca, una delle più antiche e importanti istituzioni culturali italiane attive a livello nazionale e internazionale nel campo dell’arte. In occasione della mostra è concessa in prestito una selezione ampia e rappresentativa della preziosa collezione dell’Accademia, costituitasi a partire dal Seicento principalmente grazie ai doni e ai lasciti di accademici o di collezionisti privati o attraverso i concorsi banditi dall’Accademia stessa.
115 opere ra olii tavole bronzi terrecotte
Ben 115 le opere in mostra – olii su tela, tavole, bronzi, terrecotte e gessi – di notevole interesse storico e artistico, databili in un arco temporale dal XVI al XX secolo, con un nucleo particolarmente cospicuo composto da dipinti e sculture risalenti ai secoli XVII e XVIII. Per la prima volta un corpus così ricco di opere di proprietà dell’Accademia lascia la prestigiosa sede romana di Palazzo Carpegna per viaggiare verso Nord, permettendo ai visitatori del Forte di Bard di conoscere una parte cospicua di un patrimonio culturale di assoluta eccezionalità.
Raffaello
La mostra è ospitata nelle ‘Cannoniere’ – la sede espositiva più prestigiosa del Forte di Bard, dotata delle caratteristiche climatologiche e illuminotecniche adatte ad accogliere opere d’arte – e segue un andamento cronologico, impaginato nelle sette ampie sale che le costituiscono. Il percorso prende l’avvio da quella che è senza dubbio l’opera più preziosa della mostra, un affresco staccato raffigurante un putto, dipinto da Raffaello Sanzio. Accanto a Raffaello, capolavori che documentano i due centri rinascimentali più influenti nella penisola, la Toscana e il Veneto, con opere di Agnolo Bronzino, Giambologna, Jacopo da Bassano e Palma il Giovane.
Gli altri capolavori
Il Seicento è rappresentato in tutto il suo splendore da opere di Guido Reni, Guercino e Gian Lorenzo Bernini, del quale viene presentato il modello in terracotta per il ‘Leone’ della Fontana dei Quattro Fiumi. Capolavori di Rubens e Van Dyck, che soggiornarono a lungo in Italia, e di esponenti della pittura fiamminga e olandese – come Jan De Momper e Michiel Sweerts, – testimoniano il respiro internazionale della collezione.
Giovan Battista Piazzetta e le splendide vedute archeologiche di Giovanni Paolo Pannini documentano la sezione dedicata al Settecento, che si chiude con il bellissimo olio di Angelika Kauffmann, L’Allegoria della Speranza.
L’Ottocento si apre nel segno del ritratto: Andrea Appiani, Elisabeth Vigée-Lebrun, i gessi di Canova e Thorvaldsen, e l’imponente Atleta Trionfante di Francesco Hayez. La parte finale della rassegna è dedicata al movimento milanese degli Scapigliati, con dipinti di Tranquillo Cremona e Federico Faruffini; due olii di Giacomo Balla, un Autoritratto e il grande Contadino del 1902 concludono l’amplissimo excursus fra i capolavori della storia dell’arte dal Quattrocento al Novecento. Nell’ambito della mostra l’Associazione, di concerto con l’Accademia di San Luca, ha promosso e supportato una vasta campagna di restauri delle opere che necessitavano di interventi.