Fino al prossimo 8 gennaio il Complesso del Vittoriano, all’interno dell’Ala Brasini, accoglierà l’arte visionaria del tormentato artista italo-svizzero Antonio Ligabue (1899-1965), in una mostra comprensiva di oltre 100 opere realizzate dal pittore.
Un viaggio attraverso l’esperienza umana di uno straordinario, quanto genuino, genio artistico, incastonato nei retaggi di un’anima tragicamente alla ricerca di se stessa che, proprio nella pittura, tenta di trovare un sollievo alle pene di un io inquieto eppure intriso di una non comune capacità di trasfigurazione.
Dalla difficile infanzia svizzera all’altrettanto travagliato soggiorno italiano nel paese romagnolo di Gualtieri, l’arte di Ligabue si snoda tra sentimenti spontanei e una viscerale espressione del proprio tormento interiore, focalizzato sull’affannosa ricerca di una serenità impossibile da raggiungere se non attraverso lo sfogo del colore e la spontanea liberazione di un incredibile talento, sviluppato da autodidatta e affinato dai consigli di Renato Marino Mazzacurati, che ne comprese le potenzialità e lo indirizzò all’utilizzo degli olii da tela.
Tra potenti esplosioni di colori, intensi autoritratti, animali selvaggi e pittoreschi ambienti rurali, intensa fonte d’ispirazione dell’artista, nativo di Zurigo ma figlio adottivo dei paesaggi delle rive del Po, la mostra intende offrire un importante percorso storico-artistico passando per la controversa figura di uno dei più interessanti pittori del XX secolo giunto, dopo non pochi anni di indifferenza e ostracismo, a una giusta consacrazione artistica.
Tra le opere esposte, alcuni noti dipinti quali Gorilla con donna (1957-58) e Carrozza con cavalli e paesaggio svizzero (1956-57), oltre a sculture bronzee come Lupo siberiano (1936). La mostra prevede, peraltro, una sezione dedicata alla produzione grafica dell’artista – nella quale trovano posto disegni e incisioni come Autoritratto con berretto di fantino (1962) – e un’altra biografica, incentrata sulla vicenda umana del pittore all’interno della società dell’epoca.
La mostra, semplicemente intitolata “Antonio Ligabue”, è promossa dalla Fondazione “Museo Antonio Ligabue di Gualtieri” ed è a cura del Presidente Sandro Parmeggiani, mentre l’organizzazione è affidata ad Arthemisia Group e Cor (Creare-organizzare-realizzare).