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Addio all'uomo del bacio a Times Square

Avrebbe compiuto 96 anni fra due giorni ma lui, nella storia, c'è entrato già da un bel pezzo. Se ne è andato a 95 anni George Mendonsa, uno che con il suo nome magari dirà poco ma che, mostrando una sua foto di qualche decennio fa, diventerebbe immediatamente una delle persone più famose del XX secolo. Mendonsa, infatti, è universalmente riconosciuto come il marinaio che, il 14 agosto 1945, si fece immortalare nell'atto di baciare un'infermiera a Times Square, durante il cosiddetto V-J day, il giorno in cui il Giappone firmò la resa, decretando la fine della Seconda guerra mondiale. Probabilmente né lui né Greta Friedman, la ragazza che baciò spontaneamente in mezzo alla folla, in quel momento sapevano quanto l'istantanea scattata dalla Leica di Alfred Eisenstaedt avrebbe fatto pralare di loro di lì ai prossimi 70 anni e oltre.

L'incognita

Il nome dirà poco, si diceva. E in effetti per decenni lui, come anche la ragazza, sono rimasti nell'anonimato: la foto, pubblicata sulla rivista Life, era diventata in breve tempo l'immagine simbolo della fine del Secondo conflitto mondiale ma, vuoi per l'euforia del momento o per la folla festante che in quel momento popolava le vie di New York, Eisenstaedt non fece in tempo a chiedere ai due quale fosse il loro nome. L'incognita durò fino al 1980, quando venne fuori che i due immortalati ne “Il bacio” erano proprio George e Greta. O meglio, mentre sulla donna i dubbi erano pochi, sull'uomo qualche interrogativo rimase: a sostenere che quello della foto fosse proprio Mendonsa furono i volontari del Naval war college e, poco dopo, anche lui stesso arrivò a rivelarsi come il tipo della foto. Il ragazzo, all'epoca del V-J day in congedo, aveva servito il Paese su un cacciatorpediniere, mentre Greta era assistente in uno studio dentistico.

La foto

Il motivo del bacio? George fu abbastanza chiaro: l'aveva fatto perché il vestito di Greta gli ricordava quello delle infermiere che, sulle navi, si prendevano cura dei marinai feriti. Un gesto di liberazione, sì, ma anche di gratitudine. La ragazza (deceduta tre anni fa) assicurò sempre che lei e Mendonsa non si conoscevano e che la foto fu tutt'altro che preparata: “Il ragazzo è arrivato, mi ha afferrato e mi ha baciato. Non era un evento romantico, soltanto una celebrazione”. Erano le 17.51: George ammise che, poco prima, aveva buttato giù un paio di drink ma di essere stato del tutto spontaneo nel suo gesto, da interpretare come un atto, appunto, di gratitudine. D'altronde, tutto finì lì, nel volgere di qualche istante. Che poi la foto abbia fatto storia è tutt'altro discorso.

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