Sembra che Alberto Sironi abbia voluto attendere la dipartita del suo amico e mentore visto che, a distanza di quasi venti giorni dalla morte di Andrea Camilleri, è scomparso all'età di 79 anni ad Assisi. A darne la notizia, il produttore Carlo degli Esposti. I funerali si terranno ad Assisi, dove il regista viveva con la sua consorte, nella cattedrale di San Rufino.
Dalla Brianza alla Sicilia
Nato a Busto Arsizio, nel cuore della Brianza, è diventato siciliano di adozione da quando cominciò a dirigere, vent'anni fa circa, la serie televisiva Il Commissario Montalbano, basata sui gialli di Camilleri. Fu lui a scegliere l'attore Nicola Zingaretti come il “commissario” televisivo, derogando dalla fisiognomica delineata dallo scrittore siciliano. Un amore, quello per la Sicilia, viscerale: “Sono legato alle mie origini, ma qui mi sento a casa, tra la gente per strada o nelle trattorie, quando incontro i contadini e le maestranze locali” disse in un'intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica.
Un uomo d'altri tempi
Formatosi alla Scuola d'arte drammatica del Piccolo Teatro di Milano, dagli anni Settanta Sironi comincia a collaborare con la Rai, prima realizzando inchieste e occupandosi anche di sport, poi esordendo, nel '78, come sceneggiatore di telefim (Il centodelitti, Eurocops) e serie telesive (Campionissimo, dedicato alla vita di Fausto Coppi). La consacrazione del piccolo schermo arriva con Il Commissario Montalbano, appunto: la sua fatica ventennale, ma anche la sua firma più longeva a cui il Paese gli resterà grato. Come ha scritto l'attore Luca Zingaretti sul suo profilo Instagram: “E che sapienza! Tanta parte del successo tv dei nostri film è tuo. E non lo dico adesso che non ci sei più, l’ho sempre urlato. Non te lo hanno detto abbastanza, non te lo hanno riconosciuto abbastanza. Ma lo sapevano tutti. Che sapienza, che cultura, che simpatia, che leggerezza, che signorilità, che gentiluomo eri”.
#show_tweet#