Fino all’11 gennaio il Mar, Museo d’Arte di Ravenna, ospita “Veramente”, la retrospettiva che rende omaggio al fotografo Guido Guidi, un’artista che ama coinvolgere nel suo lavoro tutte le arti visive: dal pittura italiana del trecento all’espressionismo, dall’arte concettuale alla fotografia americana. La sua poesia è raccontata dai dettagli con cui cura ogni sua composizione.
La mostra è stata organizzata grazie alla collaborazione con due prestigiose istituzioni europee dell’arte fotografica quali la “Fondation Henri Cartier-Bresson” di Parigi e il museo “Huis Marseille” di Amsterdam. L’evento è stato reso possibile dal lavoro di Agnés Sire e da Silvia Loddo, che da anni segue attivamente le ricerche e l’attività didattica di Guido Guidi.
“Veramente” è un percorso lungo quarant’anni in cui si può scorgere l’excursus artistico dell’autore, dagli esperimenti degli anni Settanta in bianco e nero alle serie a colori come “Preganziol” o “In between cities”, un itinerario fotografico percorso alla metà degli anni Novanta lungo il tracciato dell’antico asse viario tra la Russia e Santiago de Compostela.
La poetica della sua arte è basata non tanto sulla composizione quanto sulla capacità di fare spazio alla realtà, mettere in luce, rendere nitido qualcosa che comunemente non lo è o che sfugge all’attenzione quotidiana. Lo stesso autore definisce il suo modo di fotografare come “decisione momentanea”, un espressione per descrivere la vedute, che sono quindi qualcosa di non definitivo.