Una tomba di epoca pre-romana, risalente al IV secolo a.C. è stata scoperta nella valle archeologica di Pompei. Quattro secoli prima dell’avvento di Cristo, una donna, di circa 35 o 40 anni, veniva sepolta in un insediamento sannitico, una delle prime comunità italiche che iniziavano a popolare l’antica Campania. Intorno alla salma vennero collocati gli oggetti che le erano appartenuti in vita: preziosi vasi di oli e creme, forse anche del vino, che dovevano comporre il corredo funerario e che lascia presumere si trattasse di una signora molto ricca.
Dopo circa 5 secoli da quel giorno, nel 79 d. C., la tomba venne sepolta dalla cenere e dai lapilli che seppellirono le città di Pompei ed Ercolano, in seguito all’eruzione del Vesuvio. Nel 1943, durante la guerra, una bomba che cadde a poca distanza dalla millenaria tomba ridusse in pezzi le lastre dell’antichissima sepoltura sannitica che, tuttavia, è riuscita a proteggere i resti della donna, assieme al suo corredo funebre. A presentare il ritrovamento, assieme con la delegazione di studiosi del Centre Jean Bèrard di Napoli, il soprintendente di Pompei, Ercolano e Stabia, Massimo Osanna. Da oltre 10 anni, infatti, il Centre Jean Bèrard lavora in collaborazione con la Soprintendenza, in un programma di ricerche su “Artigianato ed Economia a Pompei”.
“Pompei – ha commentato Osanna – continua a rivelarsi una fonte inesauribile di scoperte scientifiche, e la stretta cooperazione internazionale della Soprintendenza con le missioni straniere di scavo ci inorgoglisce particolarmente. Le attività di ricerca che si stanno concentrando nelle necropoli di Pompei continuano a riservare grandi sorprese. Questo testimonia che Pompei è una città non solo da salvaguardare, ma che continua a produrre elementi di studio. In quest’ultimo caso, nella Necropoli di Porta Ercolano, si tratta di ritrovamenti particolarmente interessanti perché ci consentono di indagare un periodo storico finora poco studiato nell’area pompeiana, proprio per gli scarsi rinvenimenti”.