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Covid, Speranza: “In Italia numeri diversi da altri Paesi europei”

Ministero dell’Istruzione: "Solo lo 0,080% degli studenti in Italia sono stati contagiati da coronavirus dalla riapertura delle scuole"

“L’Italia ha numeri molto diversi rispetto a quelli di altri Paesi europei” ma “non può pensare di essere fuori da questa dinamica di crescita dei contagi del tutto ormai evidente e innegabile“. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza, durante la visita presso il sito produttivo di Jannsen a Latina, la divisione farmaceutica di Johnson&Johnson.

“Ieri – ha detto Speranza – la Gran Bretagna è stata intorno ai 20.000 casi di coronavirus, la Francia ha superato i 25.000, l’Olanda paese con un terzo dei nostri abitanti ha 7.400 casi, anche in Germania ci sono numeri che non abbiamo visto neanche a marzo”.

“Il virus in Europa si sta diffondendo in modo molto veloce“, ha aggiunto. Tuttavia, ha proseguito, “in questo contesto abbiamo un piccolo vantaggio sugli altri Paesi: i nostri numeri sono ancora inferiori e questo ci può consentire di mettere in campo azioni che ci consentano di non disperdere il vantaggio”.

Coronavirus in Italia

Secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute il 14 ottobre, il numero dei contagi registrati in Italia è pari a 7.332. Gli attualmente positivi sono 92.445. Il numero delle vittime è 36.289. I casi totali sono 372.799. I ricoverati in terapia intensiva sono 539. Il totale dei dimessi guariti è 244.065.

Covid a scuola

Lo 0,080% degli studenti sono stati contagiati da coronavirus dalla riapertura delle scuole. Lo comunica il ministero dell’Istruzione che ha condotto un monitoraggio, fino al 10 ottobre, con la collaborazione dei dirigenti scolastici. I dati sono stati condivisi con l’Istituto superiore di Sanità.
Gli alunni risultati positivi alla Sars-Cov2 sono 5.793 (0,080% del totale), mentre i docenti sono 1.020 (0,133% del totale), tra il personale non docente si registrano invece 283 casi (0,139% del totale).
“I ragazzi sono felici di essere tornati a scuola. E ci devono rimanere”, aveva detto nei giorni scorsi la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.

Riccardi: “Solo 10% contagi arriva dalla scuola”

“Abbiamo testato 15 mila ragazzi tra zero e 18 anni, da cui è scaturito che le percentuali di contagi in ambito scolastico sono solo il 10%, con una percentuale maggiore nella fascia da 10 a 18, che presenta una maggiore incidenza. Nel giro di una settimana, massimo dieci giorni, ai test acquistati insieme alla Regione Veneto, si aggiungeranno altri 40 mila test”.

Lo ha affermato, questa mattina, durante il question time in Consiglio regionale, il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia con delega alla salute, Riccardo Riccardi.

D’altra parte, Riccardi ha sottolineato l’aumento dei contagi in molte zone d’Italia. “Traspare dai dati – ha evidenziato riportato da Ansa – che si stanno registrando molti focolai familiari, che raggiungono il 50% dei contagi, quindi in situazioni extra-scuolastiche”.

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