Covid: “semaforo rosso” in tutta l’Austria, Kurz: “Interventi drammatici ma necessari”

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Tutti i 15 distretti austriaci sono adesso sul “rosso”, secondo la segnalazione a semaforo che indica il rischio di contagio da coronavirus. Lo ha deciso la commissione sanitaria istituita da Vienna. Nelle ultime 24 ore, l’Austria ha avuto 7.400 nuovi contagi, circa 132 mila dall’inizio della pandemia, su una popolazione totale di quasi 9 milioni di persone. I morti causati dal Covid, segnala la Johns Hopkins University, sono ad oggi 1.268.

Semaforo coronavirus

Il “semaforo Coronavirus” è in funzione in Austria dall’inizio di settembre. Con il loro aiuto, la situazione dell’infezione viene rivalutata ogni settimana e visualizzata a colori su una mappa: di solito per ogni distretto, corrispondente ai distretti tedeschi, nonché per lo stato federale di Vienna.

I colori vanno dal verde (rischio: basso) al giallo (medio) e dall’arancione (alto) al rosso (molto alto). I criteri sono il numero di casi negli ultimi sette giorni, la tracciabilità delle infezioni, l’occupazione dei letti ospedalieri e il numero totale di esami. Tiene conto anche se una regione ha molti turisti o pendolari.

In vista della recrudescenza della pandemia, l’Austria ha acceso per la prima volta il semaforo rosso per quattro distretti in tre stati federali occidentali lo scorso 16 ottobre. I distretti interessati erano Wels Stadt in Alta Austria, Hallein a Salisburgo, Innsbruck Stadt e Innsbruck Land in Tirol. Innsbruck-Land e Hallein confinano con la Baviera. Oggi, tutta la Nazione alpina è però in “rosso”, con pesanti ricadute sulla mobilità e il turismo.

Kurz

Il cancelliere Sebastian Kurz ha spiegato le misure del recente lockdown nazionale. “Questi sono interventi drammatici che non sono facili per noi – ma sono necessari!”, ha scritto in un tweet Kurz. Le nuove misure restrittive per ora dureranno fino alla fine di novembre. Viene introdotto il coprifuoco dalle 20:00 alle 6:00 del giorno successivo, durante il quale si può lasciare la propria abitazione solo in caso di pericolo, per fornire assistenza o necessità primarie.

Bar e ristoranti dovranno chiudere ma potranno comunque fare servizio da asporto e consegne. Chiuse tutte le strutture ricreative, come quelle sportive e culturali, gli hotel non potranno più offrire pernottamenti, ad eccezione dei viaggi di lavoro. Si possono incontrare solo un massimo di due famiglie.

“Siamo consapevoli che queste misure sono impopolari e significano una massiccia restrizione della libertà. Ma sono necessari per alleviare la nostra terapia intensiva”, ha aggiunto Kurz.

 

Milena Castigli: