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Covid, Locatelli: “Grazie alle nuove misure, la curva del contagio rallenta”

“Ieri è stato il quarto giorno di fila con un calo nelle terapie intensive, e questo indica che il sistema messo a punto funziona. C’è una decelerazione che ovviamente andrà confermata. L’analisi degli ultimi dati si riferisce alla settimana 2-8 novembre. C’è una iniziale decelerazione della curva dei contagi da confermare e questo deve essere motivante per andare avanti nella linea adottata con le misure stringenti prese”. Lo ha detto il presidente del Css, Franco Locatelli, nella conferenza stampa al ministero della Salute per l’analisi della situazione epidemiologica.

Il ruolo dei medici

“Il ruolo dei medici di medicina generale – ha aggiunto Locatelli – è cruciale e va portato al centro della gestione dei malati. In queste ore è pronto per una sua valutazione concertata con i medici un documento che è stato promosso su iniziativa del ministro e che vuole essere una linea di indirizzo. Ciò per dare indicazioni sia sul monitoraggio che sulla linee terapeutiche per evitare sovraccarico degli ospedali. Il documento è pronto e verrà condiviso e concertato con i medici”.

Vaccino e catena del freddo

“C’è qualche problema per la catena del freddo per la distribuzione del vaccino covid ma era problema noto ed il ministero non si è fatto trovare non pronto per questi aspetti di logistica. Adesso il lavoro che sarà svolto con Arcuri consentirà di poter avere un adeguato meccanismo di distribuzione tenendo presente che ci sono anche altri vaccini che stanno arrivando. Si investe su diverse piattaforme vaccinali per poter avere numeri più larghi di vaccini disponibili”.

Natale in lockdown?

Locatelli interviene anche sulle previsioni per le festività natalizie. “Non possiamo pensare che Natale faccia eccezione, ovviamente l’auspicio è di arrivarci con l’Rt più basso possibile ma non possiamo poi pensare di fare eccezioni in quel periodo dando luogo ai festeggiamenti cui eravamo abituati. Andranno tenute presenti tutte le misure per non vanificare gli sforzi che stiamo facendo e faremo fino al periodo natalizio”.

Speranza: “Rischio elevato di epidemia”

Primo timido segnale positivo dell’epidemia con l’indice di trasmissibilità Rt – che segnala il numero di persone contagiate da un soggetto infetto – calato da 1,72 a 1,43. Ma la situazione resta critica. Il ministro della Salute Roberto Speranza avverte che la flessione di Rt “non basta”, perché l’epidemia ha un forte e aumentato impatto sui ospedali e terapie intensive. Venti fra regioni e province autonome sono classificate a rischio alto e una a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese. Su tutto il territorio nazionale c’è “un rischio elevato di epidemia”.

Brusaferro: “Le misure stanno funzionando”

Il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, nel corso della conferenza stampa al ministero della Salute per l’analisi della situazione epidemiologica, ha sottolineato che le misure stanno funzionando, ma non bisogna allentare la presa.

“Dopo l’Rt che ha avuto un picco ad agosto – ha detto – c’è stato un calo e poi da ottobre è andato crescendo. La scorsa settimana parlavamo di un rallentamento della curva e questa settimana c’è una lieve remissione dell’indice Rt, che però non si traduce ancora in un calo della curva, perché il numero dei casi è ancora significativo e quindi non si può allentare la attenzione”.

Per Brusaferro bisogna dunque “mantenere alta la consapevolezza del rischio che è alto in tutte le regioni, serve rafforzare le misure messe in atto per ridurre i nuovi casi”. E ha ricordato che “anche un declino lento dei casi mette sotto stress il servizio sanitario”.

L’obiettivo – rimarca – “è ridurre più rapidamente possibile l’Rt sotto 1, per evitare che un’onda lunga possa mettere in ulteriore sovraccarico i servizi sanitari”.

Milena Castigli

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