Altri 66 morti in Italia per coronavirus. Le vittime salgono a 34.514 dall’inizio dell’emergenza, secondo i dati diffusi dalla Protezione Civile. Il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 238.159. Il 64% dei nuovi contagi è in Lombardia, 4 le regioni a zero contagi. Si tratta di Basilicata, Molise, Valle d’Aosta e Umbria. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 180.544.
I tamponi
Tracce di virus nell’acqua
Nelle acque di scarico di Milano e Torino c’erano già tracce del virus SARS-CoV-2 a dicembre 2019. Lo ha scoperto uno studio in via di pubblicazione dell’Istituto Superiore di Sanità realizzato attraverso l’analisi di acque di scarico raccolte in tempi antecedenti al manifestarsi della COVID-19 in Italia. I campioni prelevati nei depuratori di centri urbani del nord Italia, sono stati utilizzati come ‘spia’ della circolazione del virus nella popolazione.
Come è iniziata la circolazione del virus
Questa ricerca può contribuire a comprendere l’inizio della circolazione del virus in Italia e fornisce informazioni coerenti rispetto ad altri risultati ottenuti dall’analisi retrospettiva su campioni di pazienti ospedalizzati in Francia, che identificavano un positivo al SARS-CoV-2 in un campione respiratorio, quindi clinico, risalente alla fine di dicembre 2019, e ad un recente lavoro spagnolo che ha rinvenuto RNA di SARS-CoV-2 in campioni di acque reflue raccolte nella metà di gennaio a Barcellona, circa 40 giorni prima della notifica del primo caso autoctono. Lo studio dell’Iss ha preso in esame 40 campioni di acqua reflua raccolti da ottobre 2019 a febbraio 2020, e 24 campioni di controllo per i quali la data di prelievo (settembre 2018 – giugno 2019) consentiva di escludere con certezza la presenza del virus.