Covid Italia: lockdown fino al 3 maggio

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Sarà una Pasqua blindata con controlli alzati e mirati date le previsioni che preoccupano per il week end alle porte. Si teme che le persone possano spostarsi anche verso le seconde case nonostante i dati della protezione civile che se pur rincuoranti, non devono far presagire un rallentamento delle misure di contenimento. L’Italia rimarrà in lockdown almeno fino al 3 maggio, altrimenti si rischierebbe di far risalire la curva dei contagi vanificando gli sforzi compiuti finora: questa è la decisione del Governo. Intanto per il sesto giorno consecutivo, calano ancora i ricoveri in terapia intensiva. Sono 3.605 i pazienti nei reparti. Di questi, 1.236 sono in Lombardia, in calo rispetto ai giorni precedenti. Dei 96.877 malati complessivi, 28.399 sono poi ricoverati con sintomi e 64.873 sono quelli in isolamento domiciliare. Sono 18279 i morti nella crisi coronavirus in Italia. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri 610 decessi, secondo i dati diffusi dalla Protezione Civile. I guariti in totale sono 28470.  “Pur nel numero ancora importante di decessi – ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) Franco Locatelli -, ci sono 10 regioni, principalmente del centro sud, e la provincia autonoma di Bolzano, in cui il numero di morti giornaliero è inferiore a 10. Un successo importante largamente da attribuirsi alle misure restrizione oltre che alla capacità di tutto il Sistema sanitario di fronte alla situazione emergenziale”. “Dico in maniera chiara che tutto quello che riguarderà la riaccensione delle attività produttive non essenziali andrà fatto con molta cautela per evitare una seconda ondata di contagi” ha aggiunto Locatelli sottolineando che si tratta della posizione del ministro della Salute, “che supporto”.

La direttiva del Viminale

Nel frattempo al Viminale il capo del Gabinetto del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha firmato una direttiva inviata ai prefetti affinché rafforzino i controlli per Pasqua. “I dati statistici relativi all’andamento dell’epidemia in atto hanno fatto registrare, pur con le opportune cautele, i primi segnali di efficacia delle misure di contenimento incentrate principalmente, come noto, sul distanziamento sociale e sulla limitazione della circolazione delle persone”. É questa la premessa della circolare inviata dal Viminale e firmata dal Capo di gabinetto Piantedosi ai prefetti riguardo “i controlli in occasione delle prossime festività pasquali”. In tale quadro – si aggiunge nella circolare – “si evidenzia la particolare importanza che tali misure siano pienamente operative in vista delle imminenti ricorrenze pasquali, tradizionalmente caratterizzate da un incremento dei flussi di traffico sull’intera rete viaria nazionale, in particolare sulle autostrade e sulle principali arterie di collegamento extraurbane del nostro Paese”. “É del tutto evidente che – prosegue la circolare – nell’attuale contesto emergenziale, in applicazione delle specifiche disposizioni restrittive della libertà di circolazione, tuttora in corso di validità, non sarà possibile per la popolazione effettuare consueti trasferimenti verso località a richiamo turistico”. In particolare, il Viminale sollecita la promozione di “ogni utile iniziativa per assicurare l’osservanza delle previste limitazioni riguardanti gli spostamenti all’interno dello stesso comune e tra località diverse, compreso il divieto di recarsi presso abitazioni differenti da quella principale, tra cui le seconde case utilizzate per le vacanze”.

Liguria, 3000 uomini per controlli

“In vista del weekend di Pasqua metteremo in piedi un sistema che forse non si è mai visto per limitare i contatti sociali e il contagio di coronavirus: in Liguria saranno più di 3.000 gli agenti nelle strade, di cui oltre 500 a Genova tra agenti e Protezione civile”. Lo sottolinea il sindaco di Genova Marco Bucci. “Vogliamo dissuadere le persone dall’andare in giro, si deve stare a casa. Eppure, continua a salire il trend a Genova dei cittadini che non rispettano il decreto: nella giornata di ieri – ha aggiunto – c’è stato un +18% di spostamenti in città secondo i dati registrati dalle celle telefoniche, rispetto allo stesso giorno della settimana scorsa. Abbiamo peggiorato il trend. Uscire di casa è un messaggio criminale”. Il sindaco di La Spezia Pierluigi Peracchini conferma “un aumento straordinario dei controlli in tutto il territorio”. Per Ilaria Caprioglio, primo cittadino di Savona, “è strano dover dire ai turisti ‘restate a casa’ ma la Liguria è chiusa per Pasqua, intensificheremo i controlli su spiagge e sentieri”. In linea il sindaco di Imperia Claudio Scajola: “La Liguria sta pagando un prezzo alto in termini di vittime a causa dell’importazione del virus dalla Lombardia. Gli ospiti che fanno la nostra ricchezza ci hanno portato il virus in modo esponenziale. Il tema seconde case non è stato sufficientemente vigilato nelle settimane scorse”.

Jesolo, droni per scoraggiare ad andare in spiaggia

Pugno di ferro in occasione delle festività pasquali per scoraggiare gli spostamenti, soprattutto di chi vuole approfittare del bel tempo per trascorrere qualche ora sulla sabbia a Jesolo. A partire dal tardo pomeriggio di domani e fino a lunedì 13 aprile, la località balneare del veneziano sarà blindata. I principali accessi saranno presidiati dalle pattuglie della Polizia locale che verificheranno la validità delle auto dichiarazioni, effettuando sanzioni in caso di accertamento di violazioni. Le pattuglie saranno rinforzate, prevedendo anche turni fino a tarda notte, come nel periodo estivo. Per i controlli saranno utilizzati anche i droni. A monitorare gli ingressi nella località saranno anche le telecamere di videosorveglianza in grado anche di effettuare la lettura delle targhe. “Abbiamo deciso di attuare una linea durissima perché stiamo ricevendo segnalazioni di persone residenti in altri comuni che hanno la seconda casa nel nostro comune e che in questi giorni si stanno muovendo per trascorrere le festività o anche solo qualche ora di tranquillità a Jesolo – dichiara il sindaco Valerio Zoggia -. In condizioni normali saremmo felici di poter accogliere e ospitare queste persone, ma l’eccezionalità del momento non ci permette di allentare la presa”.

Raggi, “no a furbata di mettersi in viaggio di notte”
”Roma è una città di 3 milioni di abitanti e ad oggi ha avuto pochissimi contagi. Non credo che per colpa di qualche diciamo ‘pazzo’ vogliamo vanificare tutto il lavoro fatto. Dobbiamo continuare a rimanere a casa, non possiamo mollare. Ho dato ordine di rinforzare i controlli per Pasqua ma nessuno pensi di fare la furbata di mettersi in viaggio di notte perché i controlli li facciamo anche di notte. Non lo fate, tanto vi pizzichiamo”. Lo ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi.
Da oggi, per tutte le festività di Pasqua, l’attività di vigilanza delle pattuglie della Polizia Locale del Campidoglio sarà potenziata. Sono circa 18 mila gli accertamenti eseguiti ieri sugli spostamenti di veicoli e persone a piedi e più di 3 mila le ispezioni relative alle attività commerciali, nei parchi e le ville storiche, 74 le violazioni riscontrate.

I controlli a Catania

Anche la polizia municipale di Catania, negli ultimi giorni, su disposizione del sindaco Salvo Pogliese e dell’assessore Alessandro Porto ha ulteriormente intensificato i controlli sul rispetto dei limiti imposti dalla normativa per il contenimento del Covid-19. Dall’inizio dell’emergenza, un mese fa, sono stati quasi 6 mila i controlli effettuati, che hanno riguardato 3.603 cittadini e 2.394 attività ed esercizi commerciali sottoposti a verifiche. “Ancora una volta – ha detto il sindaco Salvo Pogliese – lancio un appello ai cittadini a non muoversi dalla propria abitazione se non per comprovate ragioni di necessità e urgenza. Dobbiamo serrare le fila più che mai per non vanificare la prospettiva positiva dei valori del contagio, un fatto che anzi deve ancora di più responsabilizzarci nei comportamenti e farci seguire rigidamente le indicazioni delle autorità sanitarie. In queste giornate pasquali nessuna misura di prevenzione può essere immotivatamente violata. Rimaniamo a casa, perché i controlli saranno ancora più stringenti e soprattutto perché a farlo ci obbliga il buon senso e il rispetto che dobbiamo avere per noi stessi, i nostri cari e il nostro prossimo”.

Rossella Avella: