Nel giorno di Immuni risalgono i contagi e le vittime per il coronavirus in Italia: nelle ultime 24 ore i nuovi casi sono 280 e i morti sono 65 in piรน. Una risalita che รจ ancora piรน netta se si considera che sono stati fatti solo 27.112 tamponi a fronte dei quasi 50mila di sabato: significa che il rapporto tra esami eseguiti e positivi individuati รจ passato dallo 0,4% circa dei giorni scorsi all’1,03% di oggi. Dati e numeri che confermano ancora una volta ciรฒ che tutti gli esperti ripetono da quando l’Italia ha riaperto: il virus รจ ancora in circolo ed รจ fondamentale riuscire ad individuare tempestivamente eventuali nuovi focolai. A questo dovrebbe contribuire anche Immuni, la App per il contact tracing giร scaricata da 2 milioni di italiani che da oggi รจ operativa in via sperimentale in 4 regioni (Liguria, Marche, Abruzzo e Puglia) e che dalla settimana prossima sarร disponibile in tutta Italia. A chi l’ha giร scaricata potrร aggiungersi ora anche chi ha uno smartphone Huawei o Honor: gli ingegneri di Google hanno risolto il problema tecnico che aveva reso temporaneamente non disponibile Immuni. Restano esclusi ancora una piccola parte di dispositivi messi in commercio a partire dallo scorso autunno (Huawei Mate 30, P40, Serie Y, il pieghevole Mate Xs e Honor 9X Pro) ma si รจ giร al lavoro, dicono gli sviluppatori, per rendere compatibile la app “al piรน presto”.
Colao, guerra al sommerso e limiti al contante
“La nostra parte l’abbiamo fatta. Volevamo aiutare il governo ad uscire dalla paralisi nella quale si trova il Paese, e ora possiamo dire ‘missione compiuta’. Adesso tocca alla politica”. Passa la palla Vittorio Colao, il capo della task force Covid-19 incaricato dal premier in persona di guidare un Comitato ad hoc per la gestione della Fase 2 della pandemia, predisponendone l’uscita, e consegna i risultati del suo lavoro in un colloquio con La Stampa di Torino nel quale si dichiara “molto soddisfatto, abbiamo fatto un ottimo lavoro, 46 pagine di sintesi piรน 102 idee per il rilancio di un’Italia colpita da una crisi senza precedenti”.ย Il “massimo sforzo possibile”, lo definisce Colao, “un piano di modernizzazione a tutto campo e di rimozione delle arretratezze del Paese” del quale “anche Conte รจ molto contento”. Poi Colao riflette: “Parliamoci chiaro, non sarebbe neanche giusto nutrire chissร quali aspettative miracolistiche sul nostro pacchetto. Ma qui si tratta di aiutare il governo a uscire da questa crisi, trasformando l’emergenza in opportunitร ”. E queste sarebbero racchiuse nel fatto che “noi dobbiamo darle una mano, per far uscire il Sistema-Paese dalla paralisi e per mettere d’accordo tutte le anime del Parlamento e della societร ”. Con 102 proposte totali, sulle quali “io mi accontento se il governo ne fa sue almeno una quarantina” dice il manager alla guida della task force Covid-19, a cominciare dalla cosa per lui fondamentale, ovvero “il capitolo imprese e lavoro” perchรฉ “quelli sono i nodi piรน intricati da sciogliere, altrimenti il Paese non riparte”. Tra le prime cose si tratta di “favorire l’emersione attraverso opportunitร di Voluntary Disclosure ai fini della regolarizzazione, prevedendo un meccanismo di sanatoria e incentivazione e riducendo contribuzione e cuneo fiscale” e “di introdurre la Voluntary Disclosure sul contante e altri valori derivanti da redditi non dichiarati, a fronte del pagamento di un’imposta sostitutiva e dell’impiego per un periodo minimo di tempo di una parte significativa dell’importo in attivitร funzionali alla ripresa”. La dottrina Colao รจ sempre la stessa: “Non sta a noi decidere. Noi diamo input per la rinascita italiana. Come del resto abbiamo fatto con il primo documento sulle riaperture: il governo ha recepito, e in tre settimane le abbiamo sbloccate, rimettendo in moto un bel pezzo di economia nazionale. Ora, se lo ritiene opportuno, Conte puรฒ procedere allo stesso modo. Dipende solo da lui. Io il mio dovere di manager l’ho fatto. Adesso, come Cincinnato, me ne torno ai miei orticelli” chiude il colloquio Colao.
Cluster S.Raffaele: code per test
Con sei nuovi positivi, salgono a 41 i casi del nuovo focolaio che si รจ registrato a Roma nell’Irccs San Raffaele Pisana. Intanto stamattina sono partiti i test sierologici per tutti i pazienti dimessi dalla struttura dal 18 maggio e per i loro contatti stretti. Il drive-in al Forlanini รจ stato preso d’assalto da tantissimi utenti che si sono messi in coda in auto, e qualcuno a piedi, aspettando il proprio turno. Tanto che in mattinata la polizia locale ha chiuso per circa un’ora il tratto di strada davanti all’ingresso per il rischio che si formassero assembramenti mentre la Asl Roma 3 ha invitato gli utenti a recarsi unicamente al drive-in di Casal Bernocchi. ยซSiamo in fila dalle 11 per fare il test sierologico, siamo in attesa da oltre sei ore – ha raccontato nel primo pomeriggio Elena, 72enne che con la figlia si รจ recata al drive-in del Forlanini per effettuare il test – Prima eravamo in strada poi ci hanno spostato all’interno del perimetro dell’ex ospedale Forlanini. Siamo state convocate perchรฉ mia figlia ha effettuato un accertamento nei giorni scorsi al San Raffaele Pisana e siamo venute. Non pensavamo di dover aspettare tutte queste ore. Ho una certa etร e sono esausta. Avrebbero potuto convocare le persone dividendole in diverse giornate ed evitare queste attese interminabiliยป. La Regione prevede di effettuare oltre 1800 test a causa del nuovo cluster. ยซQuesto focolaio dimostra che non bisogna abbassare il livello di attenzione e occorre mantenere il rispetto dei protocolli” ha sottolineato l’assessore D’Amato spiegando che dei 41 casi positivi finora registrati nella struttura: “24 sono riferiti a pazienti trasferiti, uno รจ un paziente deceduto, 9 sono dipendenti della struttura e 7 sono esterni”. “Il primo caso risale a inizio maggio e si tratta di operatori della struttura” ha aggiunto l’assessore che giร ieri aveva rassicurato: “al momento il focolaio รจ circoscritto”. La struttura รจ stata subito isolata attraverso il cordone sanitario disposto dalla Regione Lazio. L’Irccs Pisana non รจ la prima del gruppo San Raffaele che ha fatto registrare un cluster di Covid-19 dall’inizio dell’emergenza. La situazione piรน delicata รจ stata al San Raffaele di Rocca di Papa dove ad aprile sarebbero emerse una serie di irregolaritร . Per questo motivo la Regione Lazio avviรฒ l’iter per valutare la revoca dell’accreditamento al servizio sanitario regionale.