Finora sembra essere andata bene la riapertura del 4 maggio dopo il lockdown imposto dalla pandemia di Covid-19. I dati che la descrivono stanno arrivando in questi giorni e indicano che il senso di responsabilità ha avuto la meglio sulla diffusione del nuovo coronavirus, anche se alcune regioni meritano ancora attenzione. C’è soddisfazione fra gli esperti, ma anche un forte invito a proseguire nei comportamenti prudenti perché, come ha detto il presidente dell’Accademia di Lincei Giorgio Parisi, i dati che vediamo potrebbero essere la punta di un iceberg. La situazione è buona in tutta Italia, dove Sardegna, Calabria, Molise, Basilicata e la provincia autonoma di Bolzano si confermano le regioni più virtuose, con zero nuovi contagiati. Buoni anche i dati della Protezione civile sui decessi, mai così pochi dal 2 marzo con un aumento di 78 in 24 ore; il totale è salito a 32.955. Anche il numero dei malati è in calo, con 2.358 meno di ieri (in totale 52.942) così come i ricoveri in terapia intensiva, mentre salgono a 144.658 guariti e dimessi. Si dirada il mistero sui dati della Lombardia, soprattutto quelli sui decessi che domenica 25 erano scesi a zero e risaliti a 34 lunedì; oggi se ne registrano 22. É anche la regione che continua a registrare il maggior numero dei casi in Italia: in 24 ore se ne sono registrati 159 in sui 397 a livello nazionale.
Per gli spostamenti tra le regioni è atteso il monitoraggio di giovedì 29 maggio
É quanto emerso dall’incontro a Palazzo Lombradia tra il ministro per gli affari regionali Boccia e il governatore lombardo Fontana. L’incontro è stato definito da entrambi “utile e positivo”. “Ci siamo confrontati in termini di carattere generale, sulla situazione della Lombardia e dell’intero Paese – spiegano Boccia e Fontana – e abbiamo condiviso quanto sia importante non abbassare la guardia. Gli sforzi compiuti dai lombardi e dagli italiani sono stati grandi e non possono essere vanificati”. In serata Boccia ribadisce: “Prima del 3 giugno è prevista una valutazione dei dati del monitoraggio che farà il ministro Speranza, che ha preso sempre decisioni che non sono mai state semplici e oggi lo sono ancora di meno. Valuteremo tra giovedì e venerdì. C’è un sistema condiviso dalle regioni, che trasmettono ogni giorni tanti dati. Se l’Italia sarà tutta a basso rischio il 3 si rimette in cammino anche perché c’è l’idea di riaprire le frontiere con i paesi europei, ma sempre con grande cautela, perché non possiamo vanificare i sacrifici che abbiamo fatto”. “Non possiamo e non dobbiamo permetterci comportamenti imprudenti che rischiano di vanificare il lavoro che è stato fatto, la grande determinazione della maggior parte dei cittadini lombardi che hanno accettato di subire limitazioni della loro libertà”: è quanto ha detto il presidente della Lombardia Attilio Fontana nel corso di una diretta Facebook. “Non possiamo sprecare il sacrificio fatto per atti assolutamente imprudenti – ha aggiunto – Rimaniamo attenti e concentrati e facciamo in modo che questa battaglia finisca definitivamente a nostro favore”. “Una seconda ondata epidemica è temuta da tutti gli scienziati del mondo e chi ha il compito delle decisioni politiche non può sottovalutare tale eventualità e dobbiamo farci trovare pronti, per questo abbiamo aumentato i posti in terapia intensiva del 115%. Siamo preoccupati dall’ipotesi di una seconda ondata e il paese deve farsi trovare pronto nella sua interezza”. Lo ha detto su Sky tv il ministro della salute Roberto Speranza.
Fiumicino si prepara per la ripresa graduale dei voli
Con il graduale allentamento di alcune restrizioni ed il “sì” a partire dal 3 giugno agli spostamenti tra le diverse regioni e all’estero, anche il primo aeroporto italiano, quello di Fiumicino, si prepara ad affrontare la graduale ripresa dei voli e del conseguente maggiore afflusso dei passeggeri. Un iter che Aeroporti Di Roma, la società che gestisce gli aeroporti della Capitale, sta seguendo attraverso tutta una serie di misure straordinarie, per garantire la massima sicurezza dei passeggeri e dei dipendenti aeroportuali. É stato avviato, già da diverse settimane, un programma di sanificazioni cicliche, sia nei terminal dell’aeroporto, sia a bordo degli aerei sui quali, per evitare assembramenti, si sale per altro attraverso il finger, previa sanificazione degli interni e dell’aria che si respira a bordo, sanificata con filtri Hepa che catturano il 99,97% di virus e batteri, al fine di rendere l’aereo estremamente sicuro. Per quanto riguarda l’aspetto legato all’operatività dei voli, da parte delle varie compagnie aeree operanti nello scalo romano, la ripresa, stando a quanto riferiscono fonti degli stessi vettori, si prevede “graduale e a step”, anche in relazione al flusso dei viaggiatori. Dopo la volta di Air France, che la scorsa settimana ha avviato tre collegamenti occasionali tra Roma e Parigi, anche Alitalia con il vademecum “Volare in sicurezza”, a partire dal 2 giugno ripristinerà il collegamento non-stop fra Roma e New York; dal 3 giugno quello da Roma per Barcellona e dal 4 giugno da Roma per Madrid. Massimo priorità per Alitalia è la sicurezza: una linea guida, infatti, è consultabile sul sito ufficiale della Compagnia, con soluzioni di sicurezza adottate in coordinamento costante con le Autorità Sanitarie. Peraltro, per mantenere il distanziamento sociale Alitalia invita i viaggiatori, dove possibile, ad “effettuare il web check-in oppure ad utilizzare, i chioschi del fast check-in in aeroporto. Via alla ripresa dei collegamenti anche per la compagnia inglese EasyJet, che ha già annunciato la ripresa dei voli in Italia a partire dal prossimo 15 giugno. I primi voli collegheranno tra di loro gli scali italiani di Milano, Palermo, Catania, Bari, Lamezia Terme, Napoli, Olbia e Cagliari. A questi si aggiungerà il collegamento internazionale tra Brindisi e Ginevra. Occorrerà attendere fino al primo luglio, invece, per la graduale ripresa dell’operatività dei voli a basso costo della compagnia irlandese Rynanair, che, parlando di Roma, garantisce la quasi totalità dei voli operanti sullo scalo di Ciampino Ryanair, infatti, ha già annunciato che ripristinerà il 40% dei propri voli a partire dal primo luglio ed in un secondo step dal 15 dello stesso mese. La decisione, ha fatto sapere la compagnia, è soggetta all‘abolizione delle misure restrittive sui voli all’interno dell’Ue imposte dai governi per far fronte alla pandemia di coronavirus.
Ritorno all’Acquario fra igienizzanti e squali
La fine del lockdown è arrivata anche per l’Acquario di Genova. Con mascherine, gel igienizzanti, distanze di sicurezza e misurazione della temperatura all’ingresso, dal 28 maggio i visitatori potranno tornare a guardare da vicino delfini, squali e pinguini. “Ripartiamo con la follia del mio ottimismo – scherza Beppe Costa, presidente e amministratore delegato di Costa Edutainment che gestisce 10 strutture tra acquari, parchi tematici, musei eparchi acquatici fra Liguria, Emilia Romagna e Toscana – e speriamo che vengano quanti più visitatori possibili. La ripresa sarà graduale, ma la riapertura vuole essere anche un segnale per il settore”. Oltre all’Acquario a Genova riaprono il 28 anche Bigo e Galata museo del mare, il 29 toccherà all’Acquario di Livorno e il 30 a quello di Cattolica. A Genova potranno entrare 150 persone ogni mezz’ora, invece di 600, spalmate su un orario ridotto ma riallungabile. “Se i visitatori saranno di più ci attrezzeremo” sottolinea Costa, felice di ripartire dopo una chiusura di due mesi e mezzo già costata una perdita di 400 mila visitatori solo per l’Acquario di Genova che stimava di finire l’anno a 1 milione e 100 mila. Dall’altro lato la cura degli animali non si è mai fermata: mantenerli costa 7,5 milioni di euro l’anno per tutto il gruppo, 4,5 milioni solo per l’Acquario di Genova, spese fisse, chiusura o no. “Il 2020 sarà in perdita importante. A marzo, aprile e maggio facciamo più del 40% dei visitatori per l’Acquario, più di giugno, luglio e agosto – prosegue Costa – Il ponte del 2 giugno, che sarebbe stato ottimo, me lo godrò con i visitatori genovesi, li coccolerò uno ad uno. Quest’anno cerco di risparmiare e poi sarà quel che sarà. Sui conti sono proiettato al 2021″. Durante la chiusura al pubblico hanno rallentato anche ricerca e progetti di riproduzione degli animali, perché prendersi cura dei cuccioli è più impegnativo, mentre il centro di recupero delle tartarughe Caretta, ha continuato l’attività. Rientrerà solo una parte dei dipendenti in cassa integrazione, per gli altri dipenderà dalla possibilità di riavviare tutte le attività. I turisti lombardi e piemontesi che hanno la seconda casa in Liguria potrebbero scegliere di fare una puntata all’Acquario durante l’estate ma le stime sono caute. E c’è un altro nodo. “Il problema non è mai stato come riaprire, mi preoccupa di più – dice Costa – la situazione delle autostrade per arrivare a Genova”, dove ci sono cantieri continui.
Intanto da lunedì 8 giugno dovrebbero riaprire in Trentino nidi e scuole materne
Lo ha annunciato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, precisando che la “Provincia sta lavorando a questo obiettivo vista la stabilizzazione oggettiva del contagio”. La decisione sarà lasciata ai genitori, ha aggiunto Fugatti che ha sottolineato come queste riaperture siano importanti per venire incontro alle difficoltà legate alla conciliazione fra scuola e lavoro. Riguardo ai centri estivi, l’assessore Stefania Segnana ha detto venerdì verrà presa una decisione riguardo alla loro apertura.