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Covid-19, l’appello del virologo Puoti: state a casa, siamo in guerra!

Il virologo si rivolge a tutti i giovani attraverso un video per spiegare come si diffonde il Coronavirus. Bisogna evitare ogni contatto sociale

E’ l’ora delle decisioni difficili per il governo. Alcune amministrazioni regionali e comunali già hanno approntato una stretta alle misure predisposte, con vari dpcm, dall’esecutivo del Premier Giuseppe Conte. La diffusione del Coronavirus sembra inarrestabile e l’unica soluzione è quella di evitare le relazioni sociali fisiche. Bisogna, quindi, attenersi alle direttive del Ministero dell Salute: mantenere una distanza di almeno un metro, non uscire di casa, lavare spesso le mani. Alcuni cittadini, però, in questi giorni, non stanno seguendo tali indicazioni facendo aumentare cosi il rischio di contagio. Interris aveva interrogato il dottor Claudio Puoti, infettivologo ed epatologo nonché responsabile del Centro di epatologia Istituto INI di Grottaferrata per spiegare le motivazioni delle misure da adottare. Oggi, il dottore si affida sempre a Interris per lanciare un appello accorato “Bisogna restare a casa, siamo in guerra”.

L’appello

Il dottor Claudio Puoti attraverso un semplice video spiega perchè è fondamentale rimane a casa, in isolamento ed evitare ad ogni costo contatti con persone esterne. “Nonostante gli appelli delle autorità sanitarie ed istituzionali, delle associazioni scientifiche, dei media, della TV, ancora troppe persone si stanno muovendo per uscire di casa senza reali urgenti necessità. L’epidemia non si ferma, i numeri sono impressionanti e i decessi aumentano. Come infettivologo vorrei lanciare un appello a tutti, ma soprattutto ai giovani, perché rimangano in casa evitando qualunque forma di uscita e rispettando il distanziamento sociale. Capisco -continua Puoti- che rimanere chiusi per settimane, soprattutto in appartamenti piccoli, è un tormento, ma  qui siamo in guerra, una guerra la cui vittoria sembra ancora molto lontana. Le ho inviato un video addirittura banale, per far capire che possiamo vincere se stiamo tutti uniti e tutti disciplinati. E’ il momento proprio di dire: “o la casa o la vita”

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