“L’utilizzo dei farmaci sperimentali sta andando bene: funziona il farmaco per l’artrite reumatoide, così come quello antimalarico e funziona il cocktail di farmaci, ed ora abbiamo capito che più che sulla polmonite interstiziale, bisogna colpire soprattutto le trombosi dei polmoni che vengono causate da questo virus, e che vengono curate con farmaci come l’eparina. E funziona anche la somministrazione ai pazienti a domicilio dell’antimalarico nelle prime fasi della malattia”. Lo ha sottolineato il presidente del Veneto, Luca Zaia. “Siamo in attesa dell’arrivo della fornitura del farmaco Avigan dalla Fuji” ha aggiunto.
La situazione negli ospedali veneti
“In questa emergenza – continua il governatore -, noi in Veneto non abbiamo mai messo un medico nella condizione di dover decidere sul ricovero di un paziente o un altro: che fosse esso un anziano, un malato cronico o meno a differenza di quello che sta succedendo come sembra in Spagna ed in altri paesi che talvolta vengono considerati più civili del nostro”. “Noi i respiratori siamo andati a comprarceli anche in Svizzera, perché avevamo l’incubo di far reggere le terapie intensive”, ha spiegato.
In attesa delle nuova ordinanza
“Domani – ha quindi annunciato Zaia – firmerò la nuova ordinanza e più che su nuove restrizioni punterà a garantire sempre di più la sicurezza dei cittadini. In questa direzione andrà il rinnovo dell’obbligo di utilizzo di mascherine e guanti su tutti i mezzi di trasporto pubblico, che sono luoghi a rischio per la concentrazione di utenti in spazi chiusi e ristretti “, ha spiegato.
La riapertura delle aziende è già in corso
“Molti mi chiedono di riaprire le aziende. Vorrei ricordare che l’apertura delle imprese, così come quella delle scuole non compete alla Regione”, ha tenuto quindi a sottolineare Zaia, che ha poi continuato: “Ripeto comunque che il lockdown di fatto non esiste più da settimane, dato che molte imprese hanno già riaperto e lavorano regolarmente”. E ancora: “Come governatori ci eravamo candidati per fare dei test su un gruppo di aziende per sperimentare i test sulla sicurezza, ma la nostra proposta non è stata accolta”. “Non penso – ha concluso – che l’ordinanza che firmerò domani preveda la chiusura di librerie e cartoleria come ha deciso la Lombardia. I dati epidemiologici del Veneto sono diversi da quelli della Lombardia”.