Coronavirus, Stato di New York: inizia la quarantena a casa

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Il presidente Donald Trump fino a qualche settimana fa non credeva all’emergenza coronavirus, tranquillizzava gli statunitensi: il Coronavirus era solo qualcosa in più di un’influenza ma l’Europa non era stata in grado di controllarlo. Ora, però, la curva dei contagi si impenna anche negli Usa e la Casa Bianca si preoccupa. Donald Trump annuncia quindi la chiusura dei confini con Canada e Messico, mentre alcuni amministratori locali come, tra cui il governatore dello Stato di New York, iniziano a fermare qualsiasi tipo di lavoro, anche se il presidente esclude un lockdown nazionale.

Le misure

Tutto il mondo continua a fronteggiare l’emergenza coronavirus, e in particolare Europa e Stati Uniti fanno i conti con una curva di contagi e vittime che prosegue verso l’alto. Mentre il presidente Donald Trump annuncia il ricorso a una legge che consente di potenziare la produzione delle aziende private per beni strategici come mascherine e respiratori, anche i 19 milioni di abitanti dello Stato di New York si fermano. Il governatore dello stato Andrew Cuomo ha ordinato ai lavoratori di rimanere a casa, con l’unica eccezione di chi è impiegato in alimentari e farmacie: “Se il numero dei casi non rallenta, dobbiamo stringere la valvola. Se ancora non rallentano, la stringiamo ancora”.

Nello stesso tempo la situazione peggiora anche nei paesi europei: in Spagna i morti sono più di mille: ieri erano 767. In Germania sono 13.957 i casi, 2958 in più di ieri e le vittime 31, 11 più di ieri. La Baviera è il primo land a decidere il lockdown, misura che nel fine settimana potrebbe anche essere estesa a tutto il Paese. Da domani, quindi, l’uscita di casa sarà consentita solo se ci sono buone ragioni.

Gianpaolo Plini: