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Coronavirus: perché la Gran Bretagna autorizza l’uso del desametasone

"Dovrebbe diventare un farmaco standard da somministrare in questi casi" spiega Peter Horby, uno dei ricercatori dell'Università di Oxford

Il governo britannico ha formalizzato da oggi il via libera all’uso del desametasone nella terapia contro il Covid-19 dopo i risultati positivi dei test annunciati ieri da un pool di istituti di ricerca coinvolti nella sperimentazione inclusa l’Università di Oxford. Il farmaco in questione, un anti-infiammatorio steroideo a basso costo già utilizzato per altre patologie, ha dimostrato di poter ridurre il rischio di mortalità da coronavirus.
I farmaci steroidei, infatti, riducono l’infiammazione, che a volte si sviluppa nei pazienti Covid-19 perché il sistema immunitario reagisce in modo eccessivo per combattere l’infezione. Questa risposta eccessiva dell’organismo può rivelarsi fatale e ha portato i medici a sperimentare gli steroidi e altri farmaci antinfiammatori. L’Organizzazione mondiale della sanità sconsiglia però di utilizzare steroidi nelle prime fasi della malattia perché possono rallentare il tempo di espulsione del virus.

 

L’effetto di questo medicinale

Questo medicinale sarebbe in grado di ridurre di un terzo la mortalità fra i pazienti colpiti più gravemente dal Covid-19. É quanto emerge dai risultati preliminari dello studio clinico britannico “Recovery”, uno dei principali trial clinici su vasta scala nel mondo. Il farmaco che contiene il desametasone è molto economico: in Gran Bretagna ha un costo inferiore alle 5 sterline. Nello specifico, il farmaco, dopo 28 giorni dalla somministrazione, ha ridotto i decessi del 35% nei pazienti che necessitavano di trattamenti con i ventilatori d’ossigeno e del 20% in quelli che necessitavano solo di ossigeno supplementare, mentre non sembra essere particolarmente efficace sui pazienti in condizioni meno gravi.

L’efficacia del farmaco

Secondo le stime degli studiosi, il desametasone avrebbe evitato un morto ogni otto pazienti attaccati alle macchine respiratorie e uno ogni 25 sottoposti ai trattamenti di ossigeno. “Il beneficio in termini di sopravvivenza è chiaro e ampio in quei pazienti che sono così malati da richiedere un trattamento con ossigeno, quindi il desametasone dovrebbe ora diventare un farmaco standard da somministrare in questi casi”, spiega Peter Horby, uno dei ricercatori dell’Università di Oxford. “Il desametasone è economico, reperibile e può essere utilizzato immediatamente per salvare vite umane in tutto il mondo”, aggiunge.

 

 

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