Ha superato quota 7 milioni (7.015.128) il numero dei contagi da coronavirus accertati in tutto il mondo, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. Il numero totale delle vittime è di 402.852. Il paese che registra i numeri della pandemia più alti in termini assoluti restano gli Stati Uniti con quasi 2 milioni (1.940.468) di casi e 110.503 morti, seguiti dal Brasile (691.758 contagi e 36.455 decessi) e dal Regno Unito (287.621 e 40.625).
America Latina, boom di contagi a 1,32 milioni
I contagi della pandemia da coronavirus hanno subito un marcato aumento in America Latina, aumentando nelle ultime 24 ore di 82.526, portando il totale a 1.320.823 casi. In aumento anche i morti, a 65.585 (+1.488), con l’avvertenza che il Cile ha sommato da oggi al suo totale (2.190) anche 653 decessi finora considerati “associabili al Covid-19”. E’ quanto emerge da una statistica dell’Ansa sulla base dei dati di 34 nazioni e territori latinoamericani. Fra le polemiche per la sospensione da parte del ministero della Sanità della comunicazione ufficiale dei casi totali dall’inizio della pandemia, il Brasile guida la classifica ufficiosa sia dei contagiati, che sono 691.758 (+18.912), sia dei morti, a 36.455 (+525). Da rilevare che queste cifre, fornite dalle autorità brasiliane negli ultimi due giorni, sono inferiori a quelle precedenti. Al secondo posto sempre il Perù che continua ad avere una forte crescita dei casi di contagio a 196.515 (+4.700) e minore di morti, che sono 5.465. Segue il Cile, che pure ha avuto un forte incremento di contagiati a 134.150 (+6.400) e anche di vittime fatali giunte a 2.190 (+650). Fra i paesi latinoamericani con più di 5.000 contagi vi sono poi Messico (117.103 e 13.699), Ecuador (43.120 e 3.621), Colombia (38.149 e 1.265), Repubblica Dominicana (19.195 e 536), Argentina (22.020 e 656), Panama (16.004 e 386), Bolivia (13.358 e 454), Guatemala (6.792 e 230) e Honduras (6.155 e 250).
Usa: New York riapre oggi
Gli Stati Uniti registrano altri 749 decessi con coronavirus nelle ultime 24 ore, per un totale di 110.514, di cui 30.374 solo a New York. I casi di contagio nel Paese sono oltre 1,9 milioni di casi (1.942.363) e circa 500.000 le persone guarite. Oggi intanto riapre la città di New York, che è stata l’epicentro della pandemia negli Stati Uniti. Il sindaco Bill de Blasio ha confermato che la situazione nella più grande metropoli del Paese rientra ormai nei parametri fissati per avviare la fase uno della ripartenza, dopo oltre due mesi di lockdown. Molte delle attività riapriranno gradualmente a partire da oggi, lunedì 8 giugno. Intanto, De Blasio annuncia il taglio ai fondi della polizia a seguito delle proteste che da 10 giorni infiammano l’America per la morte dell’afroamericano George Floyd.
La Nuova Zelanda dichiara vittoria sul virus
Pakistan supera 100mila casi, 2000 morti
Preoccupa la situazione in Pakistan, dove il numero di casi positivi al coronavirus supera i 100mila casi, e i morti solo oltre 2000 (2.067, oggi). Nelle ultime 24 ore infatti si registrano 4728 nuovi contagi, per un tortale di 103.671 casi dall’inizio della pandemia, fa sapere il ministero pachistano della Salute. I decessi nelle ultime 24 ore sono 65, per un totale di 2067. Il Pakistan è il 15esimo Paese più colpito al mondo; prima – in Asia – c’è solo l’India, 258mila positivi e 7.207 morti su una popolazione di oltre 1 miliardo e 300 milioni. Dati comunque non attendibili, quelli indiani, a causa delle grosse sacche di povertà.
In vigore nuove regole quarantena in Gran Bretagna
Entrano in vigore oggi – 8 giugno – nel Regno Unito le nuove regole sulla quarantena di 14 giorni obbligatoria per chi entra nel paese. Si tratta in sostanza di un periodo di auto-isolamento: a chi arriva in aereo, nave o treno – cittadini britannici compresi – dovrà fornire un indirizzo presso il quale intende trascorrere il periodo di isolamento e le multe per le violazioni arrivano fino a mille sterline, ricorda la Bbc. La ministro britannica dell’Interno Priti Patel ha spiegato che la misura è pensata per “impedire una seconda ondata” di coronavirus. Non sono però mancate le critiche per le nuove regole, da alcuni settori industriami in particolare, ma da un certo numero di parlamentari conservatori. Il governo ha difende la sua decisione e la ministro Patel ha infatti sottolineato che si tratta di misure “proporzionate” adottate “al momento giusto”. I dati scientifici “sono chiari”, ha aggiunto, “se limitiamo il rischio di nuovi casi portati dall’estero possiamo fermare una devastante seconda ondata”.