Coronavirus: ecco come la Gran Bretagna dà il via libera ai test sierologici della Roche

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Il premier britannico Boris Johnson nei mesi scorsi aveva auspicato al ricorso di test sierologici di massa come a una possibile svolta sul fronte dell’emergenza coronavirus. Per il momento “il kit della Roche, dato il numero di dosi disponibili, sarà reso disponibile oltre manica e prevalentemente al personale ospedaliero e agli addetti ai servizi sociali in prima linea”s, ha precisato il viceministro della Sanità, Edward Argar. In ogni modo, “si tratta di uno sviluppo molto positivo – ha commentato il professor John Newton, coordinatore nazionale dei test sul Covid-19 nel Regno Unito – in grado di individuare con elevata attendibilità un’infezione passata”.

É sicuro?

“Attendibilità “fino al 100%“, secondo le verifiche britanniche, utile anche a “indicare – nelle parole di Newton – una qualche immunità da un contagio futuro, sebbene rimanga non chiaro nel caso di questo virus fino a che punto la presenza di anticorpi sia indice d’immunità”.

L’utilità del test

Il test, condotto in forma di esame del sangue alla ricerca degli anticorpi, appare in grado di determinare se una persona abbia già contratto il Covid-19, anche se non è provato se il passaggio attraverso il contagio garantisca un’immunità permanente o anche temporanea alla persona guarita. Il prodotto della Roche è stato verificato come “altamente specifico” dagli esperti dell’istituto di Porton Down, controllato dal governo di Londra. Si tratta del primo risultato del genere dopo che alcuni kit realizzati all’interno del Regno, o reperiti in Cina o in altri Paesi del mondo, s’erano rivelati inaffidabili.

Rossella Avella: