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Coronavirus, Azzolina: “Spero in un graduale rientro degli studenti in classe”

Il ministro: "Non possiamo immaginare a dicembre di avere strade affollate il pomeriggio e scuole superiori chiuse la mattina"

“Non possiamo immaginare a dicembre di avere strade affollate il pomeriggio e scuole superiori chiuse la mattina”. Lo ha detto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina alla registrazione di “Sette Storie” su Rai 1. “Nell’ultimo periodo le Asl sono andate in affanno. Si è chiesto a tutti i settori del Paese di fare un sacrificio, e anche la scuola ha dato una mano. Mi auguro che sia una parentesi brevissima. Gli studenti hanno diritto di stare il più possibile a scuola”, ha aggunto.

Azzolina: “Serve prudenza per proteggere le scuole”

Le raccomandazioni del Comitato Tecnico Scientifico e della stessa ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, sembrano aver trovato terreno fertile con Palazzo Chigi. Questo, infatti, si prepara a riaprire le scuole già prima di Natale. A spiegarlo è stato lo stesso presidente del consiglio, Giuseppe Conte. “Cercheremo di aprire le scuole prima di Natale, stiamo lavorando per questo”, ha detto a Otto e mezzo, su La7. A fargli eco è proprio Lucia Azzolina che aveva anticipato che “se i contagi andranno giù, e ci sarà la possibilità di allentare alcune restrizioni, mi auguro che anche le scuole superiori vedano un ritorno graduale degli studenti in classe. E dovremo essere cauti anche negli ultimi giorni dell’anno, quando le scuole saranno chiuse. Servirà prudenza da parte di tutti anche per proteggere le scuole”, ha concluso il ministro.

Ecco cosa riapre dalla mercoledì 25 novembre

A dieci giorni dalla scadenza del Dpcm e in vista di un nuovo provvedimento anti-covid di palazzo Chigi, dunque, sembrano farsi più chiare le intenzioni del governo sul tema scuole, anche se in alcune regioni restano timori e perplessità. Da mercoledì, comunque, torneranno aperte le porte di asili e prime elementari in Campania, così come in Calabria dove il Tar ha sospeso l’ordinanza regionale con cui il presidente facente funzione della Regione, Nino Spirlì, aveva disposto, dal 16 al 28 novembre, la sospensione della didattica anche delle scuole materne, elementari e prime medie. Ma restano comunque in vigore le ordinanze dei sindaci e, dunque, in molti comuni (come per esempio Catanzaro o Pomigliano d’Arco) la didattica resterà ancora sospesa, in attesa di ulteriori miglioramenti nella curva dei contagi. Decisioni simili sono state prese da tanti altri primi cittadini italiani, dal Nord al Sud, a conferma che la situazione sia tutt’altro che stabile e priva di preoccupazioni.

Bisogna evitare la generazione Covid

“Le scuole devono, non possono, ma devono, restare aperte”, sono state questa mattina le parole del responsabile del Cts Agostino Miozzo, il quale ha sottolineato che se “avremo momenti analoghi all’estate l’evoluzione dell’epidemia porterà a dati simili o addirittura peggiori di quelli attuali. Significa che le scuole rischiano di restare chiuse altre settimane”. “Avremo una generazione di liceali che andrà all’esame di Stato avendo perso il contatto fisico con l’universo scolastico per quasi un anno – ha concluso -. Un danno incommensurabile”.
“Siamo consapevoli del fatto che servono ancora molti sforzi, ma siamo pronti a farli – ha detto la ministra Azzolina -. Perché la scuola è lo spazio dedicato ai nostri ragazzi dove imparare, socializzare, crescere, interagire. È il luogo dove trascorrono gran parte del loro tempo e per questo deve essere un ambiente protetto, accogliente e sicuro”.

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