“Lo Stato deve acquistare tutte le mascherine che trova. Ho fissato il prezzo massimo nell’interesse dei cittadini, non ho fissato il prezzo massimo di acquisto. Lo Stato deve incentivare la produzione italiana, come con il ‘Cura Italia’: abbiamo rassicurato i produttori che compreremo tutto quello che produrranno. In 105 ci hanno ringraziato, solo uno ha avuto qualche dubbio”. E’ quanto ha affermato il commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri. “Lo Stato deve produrre tutte le mascherine che può e incentivare la produzione, l’idea che fissare un prezzo abbatta la capacità italiana di produrne è superficiale o assai poco informata – ha aggiunto -. E’ economia di guerra? No, è senso civico. E’ per sempre? No, finché il mercato non sarà libero. E’ un danno per i vergognosi speculatori, io lo rivendico. Non ci saranno più mascherine nelle farmacie e nei supermercati? Certo, ma nessuna che costi più di 0,50 euro“.
Le “sentenze dei liberisti da divano”
“Avrei tanta voglia di parlare dalla trincea in cui da 40 giorni mi trovo con il dottor Borrelli e i nostri collaboratori, di parlare dei liberisti che emettono sentenze quotidiane da un divano con un cocktail in mano. Ma non lo farò – ha precisato Arcuri -. Il mio dovere è lavorare“, ha affermato il commissario Arcuri, polemizzando con chi “dice che il prezzo delle mascherine lo fa il mercato, sorseggiando i loro centrifugati”. Inoltre, ha spiegato che da lunedì potranno essere distribuite 12 milioni di mascherine al giorno, tre volte l’attuale fornitura. “Dal mese di giugno arriveremo a 18 milioni, dal mese di luglio 25 milioni e quando inizieremo le scuole a settembre potremmo distribuire 30 milioni di mascherine al giorno, undici volte quel che distribuivamo all’inizio dell’emergenza”.
Riapertura graduale
Parlando della riapertura, Arcuri ha sottolineato che mancano pochi giorni al 4 maggio e inizia “un graduale alleggerimento delle misure di contenimento che tutti abbiamo dovuto sopportare. Resto un convinto assertore di prudenza e cautela – ha sottolineato -. Penso sia necessario aver cura di noi stessi e dei nostri cari e che i fatti valgono più dei nostri desideri. Non si può attendere che il rischio sia pari a zero per uscire dal lockdown, avete ragione, ma non ci si può illuderne di uscirne sottovalutando i rischi che corriamo“.
L’app Immuni in funzione a maggio
“Il premier Conte ha dato una molteplicità di informazioni ai cittadini come il momento richiedeva, non ha fatto cenno alla app di contact tracing, ma non significa che il lavoro non proceda: stasera abbiamo una riunione di coordinamento – ha affermato Arcuri, riferendosi all’app Immuni -. L’app si avvarrà di tecnologia bluetooth e non c’è nessuna controindicazione. A maggio con le prime funzionalità, cioè il contact tracing, sarà in funzione, in tempi ravvicinati saranno attive anche le funzionalità più vicine al diario clinico”.