Dopo l’emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che prevede una stretta nei controlli operati dalle forze dell’ordine per rintracciare chi non rispetta le misure restrittive alla circolazione delle persone ed alla chiusura delle attività, la Guardia di Finanza ha compiuto un doppio arresto nel torinese per corruzione negli appalti di pulizia.
Il fatto
Proprio durante uno degli innumerevoli controlli che le Fiamme Gialle stanno conducendo in queste ore del Coronavirus, è emerso un giro di corruzione nel settore delle pulizie. Perciò, la Guardia di Finanza di Torino ha arrestato in flagranza un dipendente del Comune di Nichelino e una dipendente di una ditta di pulizia con sede nel torinese, i quali erano intenti ad elaborare una trattativa per sfruttare l’emergenza “coronavirus”. A seguito dell’intervento delle forze dell’ordine, sono stati sequestrati 8mila euro in due mazzette, da 5 e 3 mila euro, per le procedure di aggiudicazione di contratti per servizi di pulizia. L’operazione, denominata “Linda”, è stata condotta dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Torino e coordinata dalla locale Procura della Repubblica. Tra i servizi oggetto delle “trattative”, si annovera, tra l’altro, anche l’affidamento dell’attività di sanificazione e disinfezione di immobili del Comune di Nichelino in relazione all’attuale emergenza sanitaria.
L’operazione
L’operazione scaturisce dalle indagini nei confronti del dipendente del Comune di Nichelino, nella sua veste di Presidente della Commissione della “gara regionale centralizzata per l’affidamento dei servizi di pulizia di immobili e servizi accessori a ridotto impatto ambientale per Regione Piemonte”, per presunte irregolarità mirate ad agevolare un’impresa di pulizie pugliese, presso la quale, peraltro, aveva già lavorato suo figlio, a tempo determinato. L’arresto è stato effettuato nel corso di uno dei molti controlli della Guardia di Finanza torinese per verificare il rispetto dei divieti alla circolazione per l’emergenza Coronavirus. Il pubblico dipendente tratto in arresto ha anche gestito, come Responsabile Unico del Procedimento, l’affidamento temporaneo dei servizi di pulizia al Comune di Nichelino, che risulta essere stato affidato proprio all’azienda pugliese, in attesa dell’aggiudicazione definitiva del suddetto appalto regionale il quale, tra i vari lotti, prevede anche il servizio di pulizie allo stesso Comune. E qui, si inserisce la dipendente dell’azienda di pulizie della provincia torinese la quale, nel ruolo di mediatrice, su indicazione del suo titolare, amico del titolare dell’azienda pugliese, ha effettuato la consegna del denaro poi sottoposto a sequestro.