Si è aperta a villa Pamphilj la penultima serie di incontri “Progettiamo il Rilancio”, con un intervento del premier Giuseppe Conte. Al tavolo si sono seduti i rappresentanti istituzionali delle maggiori aziende partecipate dello Stato e i ministri Roberto Gualtieri, Stefano Patuanelli, Sergio Costa e Peppe Provenzano. Partecipano alla mattinata d lavori degli stati generali dell’economia Cassa depositi e prestiti, Terna, Snam, Fincantieri, Leonardo, Enel, Eni, Invitalia, Poste Italiane e Ferrovie dello Stato.
Le dichiarazioni di Conte
“Assegniamo grande importanza al Decreto semplificazioni, sul quale stiamo continuando a lavorare anche in questi giorni, per cui confido che saremo pronti già la settimana prossima: ci serve un provvedimento mirato per intervenire su alcuni snodi, per quanto sappiamo che un solo provvedimento normativo non possa risolvere il problema atavico di una ‘incrostazione’ burocratica”, ha detto il premier Conte aprendo la sessione degli Stati generali con le società partecipate. “Nei prossimi giorni potrete far pervenire degli appunti scritti, anche in termini di nuovi progetti da noi non individuati; osservazioni puntuali sui progetti sui quali vi sentite più coinvolti. Confidiamo già la settimana prossima di rivedere il programma e provare a chiuderlo. Faremo un confronto con le forze politiche di opposizione, dopodiché avremo la bozza di piano di rilancio a cui lavorare alacremente nelle prossime settimane”, ha affermato.
Recovery Plan a settembre
“Presenteremo il Recovery Plan a settembre. L’ho ribadito anche ieri al Consiglio europeo. Il fatto che l’Italia, anziché come spesso accaduto in passato, sia stato il primo Paese in Ue a predisporsi a questo rilancio è un valore aggiunto. Ci viene riconosciuta la possibilità di recuperare un gap. Abbiamo una grande responsabilità oggi, ma anche rispetto ai nostri figli e nipoti. Sta a noi tramutare la sofferenza di questo periodo in opportunità: e vogliamo farlo con voi”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte aprendo il confronto con le società partecipate agli stati generali dell’economia. “Qui non è solo questione di intervenire sui Paesi e le zone più colpite, ma predisporre sostegni economici in forma di grants and loans per quei Paesi che per fisionomia e struttura, capacità di spesa negli anni, hanno minore reazione, minore resilienza. Noi siamo tra quelli”, aggiunge.