Oltre la metà dei dipartimenti francesi è ormai dichiarato in “zona rossa” per allerta coronavirus. In particolare, scrive Ansa, 50 dipartimenti corrispondenti alla maggioranza del territorio nazionale sono stati dichiarati in “zona di circolazione attiva del virus”. Una classificazione che permette ai prefetti di adottare misure supplementari per bloccare l’avanzata dei contagi. Ad oggi, la Francia conta quasi mezzo milioni di positivi e 31.293 morti.
Gran Bretagna
Il Regno Unito è alle prese con una fase molto dura della pandemia, con un boom di nuovi contagi. In tutto, i positivi sono quasi 400mila, mentre i decessi sono 41.96. Lo evidenziano i dati della Johns Hopkins University.
La Nazione è quinta al mondo per numero di morti, dopo Usa, Brasile, India e Messico. Multe fino a 11mila euro (10mila sterline) per chi viola l’isolamento. Si pensa anche a nuove misure eccezionali per rispondere all’emergenza e tra le ipotesi non si esclude il blocco della capitale. Il ministro della Salute britannico ha spiegato l’ipotesi dicendo: “Siamo a un punto critico“.
Il Regno Unito infatti potrebbe tornare a ottobre a un livello di 50.000 contagi da coronavirus al giorno (contro i 3900 di ieri) e di 200 morti quotidiani se il rimbalzo dei casi non verrà fermato ora.
Lo hanno detto in un briefing i professori Patrick Vallance e Chris Whitty, consiglieri del governo di Boris Johnson, indicando la necessità di restrizioni sui contatti sociali in tutte le aree del Paese dove l’indice d’infezione Rt sia di nuovo superiore alla soglia 1.
Principe Carlo, crisi climatica più catastrofica di pandemia
Il principe Carlo – che a marzo è stato colpito dal coronavirus – ritiene che la crisi legata ai cambiamenti climatici finirà per superare per impatto la pandemia, che dovrebbe essere ora usata per agire contro il il riscaldamento globale.
“Senza un’azione decisa ed immediata, di una dimensione mai vista finora, perderemo questa opportunità di ‘resettare‘ tutto, in favore di un futuro più sostenibile ed inclusivo”, afferma l’erede al trono di Gran Bretagna in un messaggio per l’apertura della Climate Week a New York.
Carlo afferma che la crisi ambientale “è stata con noi per troppi anni, denunciata, minimizzata e negata, e sta rapidamente diventando una catastrofe che farà apparire minore l’impatto della pandemia da coronavirus”.
India
In India (dove stanotte è crollato un edificio di tre piani) riapre il mausoleo Taj Mahal – patrimonio Unesco dell’umanità – ma casi sono costantemente in forte aumento. Le visite dovranno comunque ora sottostare a rigide regole di distanziamento sociale e il numero giornaliero di visitatori sarà limitato a 5.000, un quarto del normale. Basterà a limitare il contagio in un Paese dove ogni giorno si registrano in media 100 mila nuovi casi e mille morti?
Tunisia, prosegue impennata di contagi
Prosegue la marcata crescita di nuovi di coronavirus in Tunisia, dove nelle ultime 48 ore sono stati registrati altri 996 contagi, che portano il totale delle infezioni confermate nel Paese nordafricano a quota 10.732.
Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Tunisi in un comunicato, precisando che il bilancio dei decessi è salito a 159, di cui 4 nei giorni 18 e 19 settembre. 8.191 sono le persone che risultano ancora positive, di cui 198 in ospedale, 70 in rianimazione e 28 in respirazione assistita. Intanto le autorità sanitarie, mentre rinnovano gli appelli a rispettare le misure barriera, hanno annunciato che d’ora in poi verranno testati sistematicamente solo i sintomatici.
Nuova Zelanda, nessun nuovo caso
In controtendenza la Nuova Zelanda. La premier neozelandese Jacinda Ardern ha annunciato l’annullamento di tutte le restrizioni anti-coronavirus nel Paese dopo che nessun nuovo caso di Covid-19 é stato registrato nelle ultime 24 ore. Restano in vigore le misure ad Auckland, ma con qualche allentamento. La Nuova Zelanda ha registrato un totale di 1.464 casi di coronavirus e 25 morti dall’inizio della pandemia.
Australia, numero più basso nuovi casi in 3 mesi
Anche la vicina Australia è in calo contagi. Lo stato australiano di Victoria, focolaio della seconda ondata di coronavirus nel Paese, ha registrato il numero più basso di casi giornalieri degli ultimi tre mesi ma per il premier Daniel Andrews non è ancora il momento di allentare le restrizioni. Le misure sono state imposte ad agosto quando i contagi giornalieri hanno superato i 700. Sono 11 i nuovi casi di Covid-19 nelle ultime 24 ore nel secondo stato più popoloso dell’Australia dove abita un quarto dei 25 milioni di persone del paese.