Dopo che le tracce di Li Zehua, citizen journalist di Wuhan, si erano perse, il giornalista è riapparso in un video di sei minuti in cui racconta di essere stato fermato dalla polizia e sottoposto a quarantena forzata. Li è uno dei tre citizen journalist scomparsi dopo avere documentato l’epidemia a Wuhan: nelle sue inchieste sul campo, aveva denunciato il tentativo di alcuni comitati di quartiere di nascondere il numero reale di persone contagiate e aveva intervistato residenti che avevano contratto il virus. Degli altri due, Fang Bin e Chen Qiushi – quest’ultimo già noto prima dell’emergenza sanitaria per avere ripreso le proteste anti-governative di Hong Kong dello scorso anno – ancora non si hanno notizie dopo la scomparsa a febbraio scorso.
Gli avvenimenti precedenti
Li era stato fermato per un controllo, il 26 febbraio scorso, da un Suv bianco, come mostra un video da lui stesso girato, mentre era al volante. Tornato a casa, era stato prelevato dopo almeno tre ore da persone che si sono presentate come funzionari di pubblica sicurezza, anch’esse riprese dalla sua telecamera. Da queste è stato portato alla stazione di polizia del luogo dove gli è stato confermato di essere indagato per disturbo all’ordine pubblico.
Sottoposto a quarantena forzata
In base alle sue dichiarazioni si è saputo che Li non è stato formalmente incriminato, ma essendo stato in aree ad alto livello di contagio, è stato sottoposto a quarantena forzata. Rispetto a precedenti video, nel filmato diffuso oggi Li usa toni più morbidi, arrivando a elogiare il comportamento degli agenti durante il periodo di isolamento, conclusosi il 28 marzo scorso.