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Caporalato Latina, braccianti pagati 4 euro all’ora: arrestata la coppia

Sequestrate due società agricole attive nel settore ortofrutticolo e florealistico

La polizia ha arrestato una coppia di coniugi di Latina che faceva lavorare numerosi braccianti nelle proprie aziende agricole nel settore ortofrutticolo anche dieci ore al giorno, per 25-26 giorni al mese. I lavoratori, che erano pagati meno di 4 euro all’ora, erano “senza straordinari, senza alcuna copertura sanitaria, senza alcuna retribuzione aggiuntiva in caso di festività o riposo settimanale e senza alcuna retribuzione aggiuntiva in caso di festività o riposo settimanale e senza presidi antinfortunistici e di sicurezza”. I due ora sono ai domiciliari.

Il sequestro

Inoltre, la polizia ha sequestrato due società agricole attive nel settore ortofrutticolo e florealistico. Divieto di dimora nella provincia di Latina per altre tre persone indagate a vario titolo per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro e per violazioni al testo unico sugli stranieri in materia di lavoro subordinato.

Le indagini

L’indagine è partita dalle dichiarazioni rese all’Ufficio immigrazione della Questura di Latina da un lavoratore, di nazionalità indiana, privo di permesso di soggiorno e di contratto di lavoro, il quale, ha raccontato di subire “in maniera fuori dal normale e inumana turni di lavoro massacranti e faticosi, anche notturni, senza alcun giorno di riposo e con una paga al di sotto di quella dovutagli e sicuramente non per le mansioni ricoperte”, come ha spiegato in una nota della polizia di Stato. Anche altri lavoratori-in maggioranza indiani tra gli stranieri, ma ce n’erano anche italiani, nel corso delle indagini hanno reso dichiarazioni “tutte univoche nel rappresentare un disarmante quadro di sfruttamento” da parte dei due coniugi “interessati all’esclusivo e incurante lavoro forzato dei braccianti”. Erano le stesse aziende a prelevare i lavoratori in punti di raccolta ben precisi posti anche nei comuni limitrofi, facendoli viaggiare “stipati” su furgoni “con grave pericolo per la loro incolumità”.

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