C’è un gran fervore da parte delle personalità italiane che hanno credito nell’opinione pubblica internazionale ed europea, nell’intento di convincere soprattutto i capi di Stato europei ad adottare rapidamente soluzioni forti per combattere non a mani nude la ardua battaglia economica che già si prospetta dopo il superamento della pandemia. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Mario Draghi e ora Mario Monti, nelle loro interviste si prodigano in prese di posizione che possano permettere ragionamenti più consoni alla realtà fattuale che viviamo. E disegnano scenari ora tecnici ora politici in grado di far maturare orientamenti e decisioni da prendere.
Insomma fanno pressione sui capi di Stato europei a che, tra una settimana, si convincano a non scegliere una strada negativa senza ritorno e decidano invece la disponibilità dell’Ue a dotarsi di strumenti finanziari da rendere disponibili all’occorrenza per i Paesi europei. Ieri Monti, tra le altre proposte, ne ha fatta una che come strumento finanziario, secondo me, può dare occasioni importanti per varie motivazioni. Circa un mese fa ho avuto modo di scrivere sulla possibilità di ritrovare alimento per finanziare le necessità dello Stato attraverso il risparmio degli italiani, con strumenti tipo bot, che noi abbiamo già usato nel periodo della Prima repubblica e che ora, invece, usano i giapponesi che pur avendo un debito largamente superiore al nostro, vengono valutati solvibili per il solo fatto che la provvista di mezzi finanziari che a loro occorre li reperiscono dal mercato interno.
In questi casi non si deve dare garanzie a nessuno al di fuori del tuo Paese. Le garanzie le devi dare solo alle famiglie italiane che sottoscrivono il prestito a favore dello Stato, o ad altri soggetti internazionali che trovano conveniente farlo. Non ci sono troike, né agenzie di rating di chicchessia, né rampogne di mezzi di informazione internazionali. Non si capisce per quale ragione non diventi anche questa modalità per trovare fondi per le impellenze odierne. Ebbene, Mario Monti propone in queste ore che lo Stato emetta ‘buoni per la salute pubblica’ rivolgendosi ai risparmiatori italiani per una sottoscrizione, ripagata con tassi morigerati di media e lunga durata. Ed aggiunge l’ex Presidente del Consiglio, che si augura che tedeschi ed altri acquistino anch’essi una porzione dei buoni per solidarietà.
Credo che la proposta abbia fondamento per le seguenti ragioni. Questa proposta, se ben costruita, può garantire una buona opportunità, in considerazione che i risparmiatori, se continua come sta andando da un po’ di tempo a questa parte, dovranno loro pagare la custodia dei risparmi depositati in Banca, e non il contrario. Quindi i sottoscrittori, oltre che a essere solidali con il proprio Paese, in prospettiva ci guadagneranno anche. Ma una considerazione secca desidero farla. Dobbiamo renderci conto che i tempi che viviamo, non possono più vedere in giro politici che scalano il potere per distribuire soldi ai loro ‘clientes’, ma politici lungimiranti e prestigiosi, in grado di procurarli per le necessità di tutto il paese.