La capacità di adattamento, di resistenza a condizioni avverse, è una delle caratteristiche che hanno consentito alla vita di diffondersi in tutto il pianeta, facendo fronte alle estinzioni di massa (prima) e all'opera dell'uomo (dopo). Ma se, da una parte, questa peculiarità rappresenta l'origine della biodiversità, dall'altra costituisce un serio problema nel campo della medicina.
La sfida
L'insorgenza di batteri e funghi capaci di resistere ai farmaci è una delle grandi emergenze del nostro tempo in ambito sanitario. Spesso trascurata dai grandi media sta, via via, diventando la più importante sfida della ricerca medica, al pari della lotta al cancro e alle malattie neurodegenerative.
Fungo mortale
Se ne è recentemente occupata un'inchiesta del New York Times. Tutto parte dalla scoperta di un paziente dell'ospedale Mount Sinai di Brooklyn – dove era stato sottoposto a chirurgia addominale – affetto da un germe “letale e misterioso”: la Candida auris. Si tratta di un fungo individuato da poco ma già diffuso in diverse regioni della Terra. Casi sono stati registrati in Venezuela (all'interno di un'unità neonatale), Spagna (sempre all'interno di un ospedale), India, Pakistan e Sudafrica (reparti di terapia intensiva). Il contagio, dunque, avviene quasi sempre all'interno delle strutture sanitarie e riguarda, per lo più, persone con scarse difese immunitarie. Ma non è questo il punto. Il vero pericolo è rappresentato dalla incredibile capacità di resistenza della Candida auris ai farmaci.
Highlander
Lo dimostra quanto avvenuto al paziente del Mount Sinai, morto dopo 90 giorni di isolamento in terapia intensiva. Dopo il decesso dell'uomo, ha raccontato il direttore dell'ospedale Scott Lorin, il fungo era ancora vivo e aveva contaminato tutto l'ambiente circostante, tanto da costringere il personale a impiegare attrezzature speciali di pulizia per avere la meglio. “I test erano positivi dappertutto – ha spiegato Lorin – sul letto (ruote comprese) sulle pareti, sulle tende, sui telefoni, sul lavandino, sui pali, sulla pompa, sul materasso. Persino sulla finestra e sul soffitto. Era ovunque“. Queste temibili caratteristiche hanno spinto le autorità degli Stati di New York, New Jersey e Illinois a inserire la Candida auris nella lista delle “minacce urgenti“.
Non più una certezza
Ma come si sviluppano germi così potenti? Per anni – riporta il Nyt – gli esperti di salute pubblica hanno avvertito che l'uso eccessivo di antibiotici ne avrebbe ridotto l'efficacia, facendo venir meno uno dei pilastri della medicina moderna, capace di sconfiggere infezioni batteriche un tempo mortali. Per i funghi è avvenuto lo stesso, col risultato che oggi diverse tipologie non vengono eliminati dagli antimicotici. “E' un problema enorme” ha detto Matthew Fisher, professore di epidemiologia dei funghi all'Imperial College di Londra, coautore di una recente rassegna scientifica sul fenomeno. “Per noi – ha aggiunto – è fondamentale poter curare i pazienti con gli antimicotici”.
Uso eccessivo
Nonostante gli appelli dei leader della sanità mondiale – che sulla possibile crisi avevano chiesto la convocazione dell'Assemblea generale dell'Onu nel 2016 – dunque, l'uso di questi farmaci continua a essere massivo sia in medicina che in agricoltura. La conseguenza e una nuova generazione di batteri, anzi “superbatteri“. I quali, per il momento, colpiscono (e spesso uccidono) i soggetti a rischio: neonati, anziani, grandi fumatori, diabetici e persone colpite da malattie autoimmuni, costrette ad assumere farmaci che riducono le normali difese del corpo. Ma che, in futuro, potrebbero arrivare a contagiare la popolazione sana. Salvo non venga ridotto l'uso degli antimicrobici e, nel contempo, se ne sviluppino di più potenti.
Numeri
Secondo uno studio commissionato dal governo britannico se non verrà posto un argine al fenomeno delle infezioni resistenti alle cure, nel 2050 potrebbero morire circa 10 milioni di persone nel mondo, superando gli 8 milioni di decessi per cancro previsti. Negli Stati Uniti – secondo il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cdc) – 2 milioni di individui contraggono questo tipo di patologie e 23mila di questi muoiono. Ma la rilevazione del Cdc – avverte il Nyt – è del 2010. Secondo la Scuola di Medicina dell'Università di Washington le morti, attualmente, sarebbero circa 162mila.
Silenzio pericoloso
Il problema è che, spesso, focolai come quello di Candida auris vengono spesso coperti dal segreto imposto dagli ospedali, che temono di essere visti come ambienti non salubri. Lo stesso Cdc, in base a un accordo con i singoli Stati, non può diffondere i nomi di luoghi e strutture sanitarie coinvolti in epidemie di questo tipo. La paura che notizie come queste possano essere conosciute dall'opinione pubblica non riguarda solo gli ospedali americani. Presidi sanitari anche di altri Paesi – fra cui Spagna e Regno Unito – hanno dovuto fare i conti con simili infezioni e con i relativi imbarazzi, cercando di mantenere il segreto sulla vicenda il più a lungo possibile. Questo, inevitabilmente, ritarda anche l'intervento del governo. Ciò fa infuriare le associazioni a tutela dei pazienti, secondo cui i loro assistiti hanno diritto di sapere se all'interno di un ospedale si sia sviluppato un focolaio di super batteri o no, specie se non devono sottoporsi a cure urgenti. “Perché diamine stiamo leggendo di un'epidemia quasi un anno e mezzo dopo, non dovremmo saperlo il giorno dopo? – si è chiesto il Dott. Kevin Kavanagh, medico del Kentucky e presidente della Health Watch Usa, un gruppo di difesa dei pazienti senza scopo di lucro – eppure se numerosi casi di avvelenamento da cibo si fossero verificati in un ristorante la cosa sarebbe uscita subito, nessuno lo tollererebbe“.