Sono quasi 400 gli additivi alimentari consentiti a livello europeo eppure i consumatori non li vorrebbero sulla tavola. A normarli è il regolamento europeo n. 1333/2008, anche se al momento è in corso una nuova valutazione da parte dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) volta a stabilire per ciascuno se esiste e a quanto ammonta una dose giornaliera accettabile. La maggior parte degli additivi è riconosciuta come innocua, come l’acido ascorbico o le pectine, e sono solo una quarantina quelli che dovrebbero essere monitorati più da vicino. Per la maggior parte di essi, l’Efsa ha emesso un parere in cui sottolinea i rischi di un consumo eccessivo, l’elenco include nitriti, carragenine, acido fosforico e fosfati, solfiti, coloranti caramello. In Europa batteri che possono essere trasmessi con gli alimenti, come salmonella e campylobacter, diventano sempre più resistenti ad antibiotici specifici e difficili da curare, anche se negli ultimi anni si registrano “tendenze positive” negli allevamenti. Sono i dati dell’ultimo rapporto sull’antibiotico-resistenza nelle zoonosi (malattie che si trasmettono dagli animali all’uomo) pubblicato dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa).
Dati
Ciò che emerge è che negli ultimi dieci anni “la percentuale di prodotti senza additivi è aumentata in modo significativo”, osservano gli autori, fino ad arrivare a un 22% dei prodotti alimentari considerati in cui non si menziona alcun additivo nell’elenco degli ingredienti. Il secondo punto dell’indagine non è altrettanto positivo ed evidenzia una presenza considerevole e diffusa di additivi, visto che almeno uno è presente in più di tre quarti dei campioni e quasi un terzo degli alimenti industriali ne contiene uno o due, fino ad arrivare a una piccola parte (4%) che supera i dieci.
Additivi più diffusi
Otto sono gli additivi particolarmente apprezzati dall’industria alimentare e si trovano in almeno il 10% dei prodotti sugli scaffali. “Acido citrico (E330) con molteplici funzioni, inclusa quella del regolatore di acidità; amidi modificati, ampiamente utilizzati nelle salse piccanti per il loro ruolo addensante; lecitine (E322) con proprietà in particolare emulsionanti, come nel cioccolato; mono e digliceridi degli acidi grassi (E471), usati come emulsionanti o agenti gelificanti; acido ascorbico (E300), l’onnipresente regolatore di acidità nella frutta in scatola; gomme di xantano (E415) e guar (E412) utilizzate per addensare una serie di dessert a base di latte; e infine carragenine (E407), con proprietà gelificanti.”