Sono stati identificati i geni alla base dell’insonnia. Non sono correlati al sonno, come si potrebbe pensare, ma sono in grado di regolare stress ed emozioni forti. Sono stati individuati grazie a due distinte ricerche, pubblicate entrambe sulla rivista Nature Genetics e riportate da Ansa.
Gli studi
Lo primo studio, guidato dalla Libera Università di Amsterdam, ha attinto ai dati forniti da 1,3 milioni di partecipanti, raccolti nella Biobanca inglese e nell’azienda statunitense 23andMe: i ricercatori hanno identificato 956 regioni del Dna che contribuiscono all’insonnia, scoprendo anche che non sono coinvolte nei circuiti cerebrali che regolano il sonno, come ci si potrebbe aspettare, ma in quelli che regolano emozioni, stress e tensione. “I risultati sottolineano che l’insonnia è un problema che non va sottovalutato”, spiega Vladimir Vacic di 23andMe, “perché condivide le basi genetiche con disturbi psichiatrici e malattie del metabolismo”.
Il secondo studio, condotto dall'americano Massachusetts General Hospital (Mgh) e dall’Università britannica di Exeter, ha invece individuato 57 geni associati ai sintomi dell’insonnia, analizzando i dati di 450.000 persone conservati nella Biobanca del Regno Unito, insieme a quelli di 15.000 norvegesi e 2.200 americani. “I geni che abbiamo scoperto potrebbero ora essere il bersaglio per nuovi trattamenti”, commenta Jacqueline Lane del Mgh. “Sappiamo da tempo che c’è una correlazione tra insonnia e disturbi cronici”, aggiunge Samuel Jones di Exeter, “ora abbiamo la prova che il rischio di depressione e malattie del cuore aumenta a causa di questo disturbo”.
Insonnia in Italia
Ogni 16 marzo si celebra la Giornata internazionale del sonno. La data è stata scelta non a caso alla vigilia della primavera, periodo che accentua un problema che riguarda 1/3 della popolazione mondiale. Solo in Italia, sono circa 12 milioni le persone che soffrono di insonnia a vari livelli di intensità. Secondo Coldiretti, alcuni cibi aiuterebbero il riposo, non solo notturno: innanzitutto pasta, riso, orzo, pane e tutti quelli che contengono un aminoacido, il triptofano, che favorisce la sintesi della serotonina, il neurotrasmettitore cerebrale che stimola il rilassamento. Mentre nella dieta serale vanno bene anche legumi, uova bollite, carne, pesce, formaggi freschi, evitando invece cibi pesanti, troppo salati e caffeina.