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La lebbra fa ancora paura?

Si celebra oggi, domenica 26 gennaio, la Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra (GML), fortemente voluta dall’Associazione Italiana Amici di Raoul Follerau (AIFO) che dal 1961 sostiene le attività socio-sanitarie internazionali contro le malattie tropicali dimenticate. La Giornata Mondiale della Lebbra (in inglese World Leprosy Day) arrivata alla 67ª edizione, è una giornata di riflessione e raccolta fondi per le vittime della lebbra (morbo di Hansen). Ricorre annualmente l'ultima domenica di gennaio ed è stata ideata nel 1954 dallo scrittore e giornalista francese Raoul Follereau (Nevers, 19 agosto 1903 – Parigi, 6 dicembre 1977). Oggi, Un gruppo di volontari Aifo era presente in piazza San Pietro ad ascoltare la parola di Papa Francesco: “Siamo vicini a tutte le persone affette dal morbo di Hansen e a quanti in diversi modi si prendono cura di loro”, ha detto il Pontefice oggi dopo la preghiera mariana dell'Angelus.

La lebbra, una malattia curabile

La lebbra o morbo di Hansen è una malattia curabile, causata da Mycobacterium leprae, un bacillo che si moltiplica molto lentamente nel corpo umano. L’infezione ha un periodo di incubazione molto lungo, in media cinque anni o più, e colpisce le terminazioni nervose. Sebbene sia curabile e i farmaci vengano forniti gratuitamente, nelle aree più povere del mondo il morbo continua a colpire molte persone. Secondo i dati diffusi nel 2017 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), oltre 200.000 persone, fra cui molti bambini, hanno contratto il morbo di Hansen. I dati, tuttavia, potrebbero essere molto sottostimati. Le cause principali sono rappresentate dalla mancanza di servizi sanitari e igienici appropriati, rese ancora più gravi dai pregiudizi culturali e dallo stigma, per i segni che la malattia lascia sul corpo. Nel 2016 l’Oms ha definito la Strategia globale per la lebbra 2016-2020: “accelerare verso un mondo libero dalla lebbra”, volta a rafforzare gli interventi di controllo della malattia e a prevenire le disabilità che può causare soprattutto fra i bambini che vivono nei paesi endemici. Questa malattia è curabile, tuttavia, se non viene diagnosticata precocemente e trattata in maniera adeguata, può determinare disabilità permanenti e spesso gravi. Nel 2017 sono stati notificati 8 nuovi casi di morbo di Hansen in Italia, in diminuzione rispetto all’anno precedente (12 casi). Il modello di assistenza ai malati di morbo di Hansen in Italia combina gli interventi sanitari con quelli assistenziali, ed è particolarmente attento ad evitare lo stigma e l’emarginazione del paziente e della sua famiglia. È necessario rafforzare le politiche sanitarie di cooperazione internazionale e bilaterale, promuovendo la salute globale.

Follerau

Raoul Follereau nel 1936 viene inviato dal suo giornale in Africa dove incontra per la prima volta i malati di lebbra. Scopre, attraverso di loro, il mondo della povertà e del pregiudizio sociale nei confronti della lebbra che condanna i malati alla solitudine e all’emarginazione. Da quel momento dedica la sua vita alla lotta contro la lebbra e contro tutte “le lebbre”. Compie 32 volte il giro del mondo, lavorando instancabilmente per migliorare la qualità della vita delle persone colpite dalla malattia. La sua figura è fortemente attuale, Raffaele Masto nella postfazione dell’ultimo libro su Follereau edito in Italia nel 2010 afferma: “Ha trasformato la sua battaglia – vincente – a favore di una categoria di ammalati in un appello costante a rivoluzionare i criteri su cui poggia la nostra vita … mantenne sempre inscindibilmente legate l’azione, la spinta ideale e, non ultimo, la ricerca delle cause dell’ingiustizia e la denuncia delle stesse… ebbe sempre l’accortezza di non parlare solo della malattia in sé, ma delle 'lebbre', quindi dell’ingiustizia, della povertà, della distribuzione diseguale delle ricchezze, del sistema appunto”.

Milena Castigli

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