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Il prof. Calabrese: “Ecco tre miti da sfatare sulle diete”

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Atkins, Mayo, Paleo, Dukan, chetogenica, bilancia, ipocalorica, intermittente, a basso contenuto di grassi, ad elevato contenuto di proteine. E ancora, a zona, McDougall, senza carboidrati. Potremmo continuare ad elencare i diversi tipi di diete esistenti, alcune nata per assecondare delle mode, mentre altre promettono risultati “miracolosi” in poco tempo. Seguire un corretto stile alimentare è di fondamentale importanza ma, in alcuni casi, c’è chi ricorre a una dieta anche se non ne ha bisogno, portando così la persona a soffrire di disturbi dell’alimentazione.

I disturbi dell’alimentazione

Cosa sono? Vere e proprie malattie, complesse, determinate da condizioni di disagio psicologico ed emotivo che portano – chi ne è affetto – a vivere con un’ossessiva attenzione alla propria immagine corporea, al proprio peso e a un’eccessiva necessità di stabilire un controllo su di esso. Sul sito del Ministero della Salute, si legge che i disturbi dell’alimentazione sono più frequenti ella popolazione femminile che in quella maschile: negli studi condotti su popolazioni cliniche, gli uomini rappresentano il 5-10% di tutti i casi di anoressia nervosa, il 10-15% dei casi di bulimia nervosa. L’incidenza dell’anoressia nervosa è di almeno 8-9 nuovi casi per 100mila persone in un anno tra le donne, mentre per gli uomini è compresa fra 0,02 e 1,4 nuovi casi. Per quanto riguarda la bulimia nervosa ogni anno si registrano 12 nuovi casi per 100mila persone tra le donne e circa 0,8 nuovi casi per 100.000 persone in un anno tra gli uomini. Nell’anoressia nervosa, il tasso di remissione è del 20-30% dopo 2-4 anni dall’esordio, 70-80% dopo 8 o più anni. Nel 10-20% dei casi si sviluppa una condizione cronica che persiste per l’intera vita.

Un corretto stile di vita alimentare

Tenere il proprio peso sotto controllo, di per sé, non è un male. Non si tratta solo di una questione puramente fisica, di apparire più belli o di rispecchiare degli standard imposti dalla società, ma è importante per la salute e il benessere psico-fisico. Mai affidarsi a diete fai da te o consigliate da amici. Ogni individuo ha delle necessità particolari, per questo è bene rivolgersi a uno specialista che ci sappia guidare e ci insegni un corretto stile di vita alimentare. In Terris ha voluto approfondire l’argomento e ha intervistato il professore Giorgio Calabrese, presidente del comitato nazionale per la sicurezza alimentare del Ministero della Salute.

Professor Calabrese, quanto è importante seguire una corretta alimentazione?
“In un momento come questo in cui c’è l’influenza, il coronavirus, quello che ci resta di sicurezza è quello di nutrirci bene per evitare al nostro organismo una condizione di difesa ottimale, se sei malnutrito gli anticorpi non lavorano come dovrebbero. La dieta mediterranea è l’elemento che ci permette di vivere più a lungo, ma anche di difenderci meglio”.

Nell’ultimo periodo, soprattutto sulle piattaforme social, sono comparse applicazioni e siti che promettono di insegnare all’utente un corretto stile alimentare, con perdita rapida di peso e il mantenimento dell’obiettivo raggiunto. E’ bene fidarsi?
“Assolutamente no. Il nostro corpo è una macchina che se ‘messa a posto’ funziona bene. Facciamo un esempio: chi segue diete chetogeniche, nel primo periodo perde acqua e muscolo, ma arriva poi a un punto in cui non ne può più. Andando dal proprio medico, se si accorge che sono stati creati danni per la salute, fa tornare la persona a una dieta più equilibrata. In quel momento, se hai perso dieci chili ne riprendi quindici. Riprendi chili con interessi da usurai. Bisogna stare molto attenti a questi siti e applicazioni. Molto spesso dietro ci sono persone non competenti o che mirano solo all’apetto commerciale”.

C’è una dieta che è migliore delle altre?
“Sì la dieta Mediterranea che ci ha permesso di essere un popolo longevo rispetto agli altri. Inoltre, studi dimostrano che seguendo questo regime alimentare ci ammaliamo di meno o, se ci ammaliamo, guariamo più in fretta”.

Come si compone la dieta Mediterranea?
“Si compone di tutti i nutrienti: i carboidrati complessi: la pasta, il riso, il farro, l’avena; legumi, frutti  verdura. Questi sono alla base e forniscono energia. Non carichiamo troppo di carne, preferire il pesce azzurro, olio extra vergine di oliva a crudo, cerchiamo di non esagerare con i grasi e con i dolci; bere un bicchiere di vino, meglio il rosso che il bianco. Questo ci permette di gestire la nostra alimentazione ogni giorno, con un’eccezione il sabato sera o la domenica a pranzo, quando si è con gli amici o la famiglia. Si possono utilizzare le erbe aromatiche perch permettono di utilizzare meno grassi e danno più gusto alla pietanza”.

Parliamo delle cosiddette acque aromatizzate. Sono realmente utili per il nostro organismo o sono solo specchietti per allodole?
“Servono molto a chi le vende. Non fanno male, ma chi le spaccia per essenziali dice una bufala”.

Tre miti da sfatare sulle diete?
“Non c’è una dieta che possa andare bene per tutti, serve un piano alimentare personalizzato con un medico che faccia prima la valutazione, la diagnosi e poi rediga il regime alimentare, perché la dieta è una terapia senza farmaci; la dieta Mediterranea è quella che ha surclassato tutte le altre, ma in Italia siamo esterofili e quindi cerchiamo quella iperproteica, la Dukan, la vegana, la macrobiotica… queste però hanno in comune una cosa: all’inizio ti fanno perdere un po’ di liquidi, ma poi si ripendono; la dieta non significa non mangiare, ma mangiare più volte ma poco, con degli puntini la mattina e il pomeriggio”.

Manuela Petrini: