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Il decalogo per proteggere la pelle dei neonati

Arriva la Primavera e, con le belle giornate, le prime sposizioni della nostra pelle alla luce solare. Per i neonati, si tratta del primo contatto da quando sono venuti al mondo. Per tale motivo è necessaria qualche precauzione in più, come suggerisce il “decalogo” stilato dagli esperti del Bambin Gesù.

Meglio la farmacia

Prima regola: non abusare dei prodotti. La pelle sana dei neonati e dei lattanti non richiede infatti l'uso di prodotti specifici, e per prendersene cura il primo consiglio degli esperti è di non esagerare, perché il loro eccessivo utilizzo potrebbe causare irritazioni e favorire allergie.

Secondo: se proprio è necessario, utilizzare comunque i prodotti specifici disponibili in farmacia, poiché sono sottoposti a un maggior numero di test rispetto a quelli commerciali.

Terzo: il bagnetto, anche quotidiano e di breve durata, con acqua tiepida e detergente oleoso. Serve a far rilassare i più piccoli contribuendo al contempo a rimuovere i residui dell'inquinamento ambientale. In caso di pelle secca, è consigliato usare, oltre ai bagni emollienti, anche creme idratanti.

Cosa evitare

Il decalogo prosegue con i prodotti da evitare. In primis i detergenti schiumogeni e con tensioattivi che possono rivelarsi nocivi per i bambini. Applicare i disinfettanti, anche del tipo più comune, se prima non si è chiesto il parere al pediatra. L'uso eccessivo di creme o paste emollienti (come quelle all'ossido di zinco) per la zona del pannolino: applicarne strati spessi sulla pelle sana e ad ogni cambio – avvertono gli specialisti – contribuisce alla macerazione della pelle. Infine, dite addio alle salviette umidificate per l'igiene: meglio sostituirle con acqua di rubinetto o detergenti senza risciacquo.

Ultima cosa, forse controcorrente, evitare i prodotti 'naturali', in particolare gli olii per l'idratazione del corpo, perché non testati sui bambini. Alcuni alterano addirittura la barriera cutanea e causano follicoliti o irritazioni.

Le infiammazioni

Ma cosa fare se la pelle del pupo si infiamma? Le dermatosi dell'area del pannolino – rassicurano i medici – sono piuttosto frequenti nel lattante: si dividono in irritative, infettive e allergiche (dermatiti atopiche).

Quella di tipo irritativo, in genere, si manifesta sulle zone convesse (grandi labbra nelle femmine, testicoli e pene nei maschi) ed è spesso causata dal contatto con urine e feci, da una gestione inadeguata dei cambi del pannolino e dall'utilizzo eccessivo di creme e paste emollienti, come quelle all'ossido di zinco.

La dermatite infettiva è una complicanza di quella irritativa e il più delle volte, ma non sempre, è causata da un fungo, la candida. Si manifesta attraverso chiazze arrossate su tutta l'area del pannolino, anche a livello dell'inguine o nella zona dell'ano. Necessita di cure con creme specifiche prescitte dal medico. assolutamente vietato il fai-da-te.

La dermatite allergica è invece una malattia infiammatoria della pelle che causa arrossamento, umidità e squamo-croste, accompagnata da prurito. E' causata da diversi componenti a contatto con la pelle, nonché dalla predisposizione genetica. Anche essa necessita di visita medica.

Prevenzione

Per prevenirle, il Bambin Gesù suggerisce alcuni semplici accorgimenti: cambiare il pannolino con frequenza, detergere la pelle quando la zona è sporca, evitare l'uso autonomo di antisettici, non applicare creme e paste emollienti se la pelle è sana e, qualora necessarie, applicarne uno strato sottile 2 volte al giorno. Non considerare ogni dermatosi dell'area del pannolino come candidiasi (quindi non usare sempre la crema antimicotica) ed evitare rigorosamente l'impiego di cortisonici topici: favorirebbero l'aumento dei funghi.

Sotto il sole

E sotto il sole, come comportarsi. Innanzitutto – ricordano i pediatri dell'ospedale romano – è importante sottolineare una cosa: il sole fa bene alla pelle. Però, come per tutte le cose, è necessario seguire delle regole. In caso di pelle sana, la durata dell'esposizione e l'orario, variano in funzione del fototipo e dell'età del bimbo. Per non sbagliare, il modo migliore e più sicuro per avere i benefici del sole senza alcun effetto collaterale, è quello di esporre i bambini sopra i due anni la mattina fino alle 10.30 e il pomeriggio dopo le 17.00.

Questi orari non valgono per il lattante (i piccoli sotto i 2 anni di età) perché in questo caso la durata dell'esposizione pomeridiana va posticipata a partire dalle ore 18.00, 18.30. All'interno di queste fasce orarie, la pelle del bimbo va protetta con una crema a protezione solare altissima: 50+, per bambini sani, con pelle sana. La crema va riapplicata al massimo ogni 2 ore e ogni volta che il bambino fa il bagno. A mano a mano che il bimbo si abbronza, si può ridurre lo schermo della protezione solare a 30. È importante che la sera il bambino venga ben idratato, perché il sole – e la salsedine – tendono a seccare la pelle.

Ustioni

Infine, un errore comune: è bene ricordare che il bambino sotto l'ombrellone non è protetto dal sole e che non dovete tranquillizzarvi se in spiaggia il bambino non sembra rosso. La sera, o al massimo la mattina successiva, il rossore compare e/o peggiora. In caso di ustione di primo grado, senza bolle, applicare creme emollienti o cortisoniche. In caso di ustione di secondo grado, con la comparsa di bolle, rivolgersi al vicino pronto soccorso se siete in vacanza, dal pediatra o da un dermatologo.

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