Categories: Benessere

DROGHE, ALLARME EUROPEO: STIMOLANTI SEMPRE PIU’ FORTI

Logo Interris - DROGHE, ALLARME EUROPEO: STIMOLANTI SEMPRE PIU' FORTI

Logo INTERRIS in sostituzione per l'articolo: DROGHE, ALLARME EUROPEO: STIMOLANTI SEMPRE PIU' FORTI

Nonostante il mercato dell’eroina sia in calo, rimane costante quello degli stupefacenti stimolanti. Ma c’è di più: aumenta infatti la purezza delle sostanze e le nuove droghe sono in continua espansione, rimane sempre la cannabis lo stupefacente più consumato dagli europei. Questo è ciò che emerge dalla Relazione europea sulla droga 2015, presentata oggi a Lisbona dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze. Secondo le stime, oltre 80 milioni di adulti, cioè almeno un quarto della popolazione europea, hanno provato sostanze illecite nel corso della vita.

Nonostante sembra che il consumo di eroina sia in calo – si è passati dai 59 mila nel 2007 ai 23mila nel 2013 – preoccupa l’incremento della produzione di oppio in Afghanistan negli ultimi 2 anni, Paese da cui proviene la maggior parte dell’eroina consumata in Europa. “Ciò potrebbe determinare una maggiore disponibilità di eroina sul mercato europeo”, si legge nel rapporto.

Ciò che preoccupa di più è comunque la crescente purezza delle droghe stimolanti. Con circa 3,4 milioni di adulti e 2,3 milioni di giovani adulti (15-34 anni) che l’hanno consumata almeno una volta nell’ultimo anno, la cocaina continua ad essere la sostanza di elezione in Europa. Inoltre, secondo il dato più aggiornato presente nel rapporto, sono oltre 100 le nuove sostanze illegali catalogate dall’Osservatorio nel 2014. “L’anno scorso nell’Ue sono state individuate nuove sostanze psicoattive al ritmo di circa due a settimana – spiega il rapporto -. Sono state segnalate un totale di 101 sostanze nuove nel 2014 (fino a 81 sostanze nel 2013), mantenendo una tendenza all’aumento delle sostanze segnalate in un unico anno. Secondo la stima, nel 2013 i decessi per overdose sono stati circa 6.100, una cifra in leggero aumento rispetto al dato del 2012. Decessi che riguardano almeno per l’8% soggetti di età inferiore a 25 anni.

Autore Ospite: