Oggi è la giornata mondiale dell'alimentazione, ricorrenza che si celebra ogni anno in tutto il mondo il 16 ottobre per ricordare l'anniversario della data di fondazione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, comunemente conosciuta come Fao. Lo scopo è quello di sensibilizzare sulle problematiche della povertà, della fame e della malnutrizione nel mondo, sulla sicurezza alimentare. L'obiettivo principale è incoraggiare le persone, a livello globale, ad agire contro questi problemi. Una giornata per riflettere anche sul vero significato di corretta alimentazione che può essere un'alleata per la salute del nostro organismo. In Terris ne ha parlato con il dottore e biologo Vincenzo D'Anna, presidente dell'ordine nazionale dei biologi.
Qual è il significato e in cosa consiste una sana corretta alimentazione?
“Una sana e corretta alimentazione ha una molteplicità di ricadute benefiche per gli individui. Innanzitutto, contribuisce a donarci un bell'aspetto, un corpo tonico, senza adipe in eccesso, ma questo è il modello edonistico. Mangiare bene e sano, come più volte affermato da quanti si occuano di scienze dell'alimentazione, è importante perché aiuta l'organismo a preservarsi e a guarire da determinate malattie; inoltre aiuta a contrastare le malattie cardiovascolari e tumorali, prime due cause di decesso in Italia”.
Dal punto di vista dell'alimentazione, l'Italia è un Paese sano?
“Per la verità lo è abbastanza, perché in molti luoghi nel settentrione e in quasi tutto il meridione, vige ancora una tradizione alimentare fatta di molta verdura, poca carne, molto pesce, con l'utilizzo dell'olio extravergine di oliva, che è portentoso sotto il profilo della pulizia delle arterie e quindi nella battaglia contro l'arteriosclerosi. Possiamo dire che le abitudini alimentari che ci sono state tramandate dai nostri genitori e dai nostri nonni ci aiutano a mantenere un regime alimentare che si è rivelato essere il più idoneo”.
In questi giorni, l'Unicef Italia ha pubblicato un rapporto dal titolo “La condizione dell'infanzia nel mondo 2019: bambini, cibo e nutrizione – Crescere sani in un mondo in trasformazione”, nel quale si afferma che in Italia, il 36,8 per cento dei bimbi è in sovrappeso. Come mai?
“Questo è causato dall'introduzione di particolare alimenti zuccherati ed edulcorati, come merendine, bibite gassate, succhi di frutta, patatine, tutti i prodotti elaborati ed industrializzati, molto appetitosi ma che hanno un potere calorico molto elevato rispetto al passato. I biscotti della nonna contenevano molto meno zucchero dei prodotti che sono in commercio. Lo stesso vale per le merendine che molto spesso sono un concentrato di zuccheri e grassi, a volte anche insaturi, che sono tra quelli che più difficilmente si smaltiscono”.
In rete sono sempre più disponibili pagine per comprare prodotti che promettono di far perdere peso quasi miracolosamente, diete fai da te e, in ultimo, i consigli dei conoscenti in fatto di diete dimagranti. A quali rischi si vanno incontro se decidiamo di non rivolgerci a un nutrizionista o a un dietologo per perdere i chili in eccesso?
“Va da sè che il fai da te ci espone a tutti i rischi che derivano dall'ignoranza, dal non sapere. Assumere alimenti senza tenere conto delle sostanze e della biochimica, dell'andamento del metabolismo che può variare da soggetto a soggetto, significa sottoporsi ad uno stress notevole. Probabilmente, in un primo momento si potrà anche notare un calo di peso, ma lo si riassorbirà matematicamente nel giro di qualche mese. Il dimagrimento o la disintossicazione deve avvenire su basi dettate dalla genomica, dalla nutraceutica, dalla metabologica”.
Può parlarci dei disturbi alimentari? Quali sono?
“Ce ne sono due che sono evidenti. La bulimia, caratterizzato da alternanza di abbuffate fuori controllo e restrizione alimentare. Molto spesso la gente scarica le frustrazioni e il disturbi psicologico sull'alimentazione, perché sappiamo bene che 'la pancia piena seda l'ansia'. Altri invece cadono nell'anoressia che è una malattia gravissima, il soggetto non ha la percezione del proprio corpo e della propria immagine e inizia a vivere in un mondo tutto a sé, e deperisce spesso in maniera irreversibile”.
Generalmente, i carboidrati sono considerati i principali responsabili del peso in ecceso. E' così?
“Si additano sempre i carboidrati, perché una dieta ricca di questo nutriente, fa depositare i grassi sulla pancia degli uomini e sulle natiche delle donne. Un uso non abbondante di carboidrati, ma un equilibrio costante tra proteine, zuccheri e grassi aiuti a non fare abuso di uno di questi alimentari basilari”.
Ci sono dei cibi che andrebbero riscoperti per la nostra salute?
“La vera riscoperta sono gli alimenti privi di coloranti, edulcoranti, non manipolati, senza additivi e senza aggiunta di sostanze strane. Inoltre chi utilizza gli integratori deve sapere che se non sono nella forma naturale, ma sono miscelati con altre sostanze, potrebbe assorbirli in quantità inferiori a quelle previste. In alcune comunità di longevi, dove la durata della vita è superiore alla media nazionale, si è scoperto che facevano uso di grani autoctoni, ossia antichi, poveri di glutine e ricchi di sale e selenio, in grado di depurare il nostro organismo”.
In Italia, e più in generale in occidente, il problema è l'obesità, mentre c'è una parte della popolazione mondiale che muore di fame. I cibi ogm potrebbero essere una soluzione per risolvere questo problema? Sono pericolosi?
“In linea assolutamente teorica, tutto ciò che non è fatto da madre natura può presentare dei problemi. Però, rispetto alla morte per malnutrizione e fame, io credo che se si può aumentare in loco la produzione di cibi ogm che producano di più rispetto alla media, che si proteggano dai parassiti, che abbiano bisogno di una quantità di acqua minima per essere coltivate- pensiamo alle zone desertiche – allora ben vengano i prodotti ogm, i quali non necessariamente sono forieri di pericolo”.
Può darci tre consigli per una sana alimentazione?
“Il primo consiglio è mangiare un po' di tutto, quindi avere una dieta equilibrata, che contenga poca carne rossa; moderare gli apporti calori; infine non è tanto quello che si mangia, ma quello che si 'brucia': avere una sedentaria, scarsamente propensa a consumare calorie, certamente, aggravia i problemi che insorgono in tavola e quindi della bilancia”.