Calvizie addio? Forse è un po' presto per dirlo, ma la strada imboccata dalla ricerca scientifica sembrerebbe quella giusta. Sono stati presentati al mondo i primi peli cresciuti attraverso la pelle (di un topo da laboratorio) da follicoli piliferi coltivati a partire da staminali umane riprogrammate. A indirizzare correttamente la loro crescita è stata una microscopica impalcatura 3D biodegradabile che funge da tutor avvolgendo il bulbo sotto cute, secondo un protocollo sviluppato al Sanford Burnham Prebys Medical Discovery Institute di La Jolla, in California. La “nascita miracolosa” potrebbe aprire la strada a innovative terapie cellulari contro la perdita dei capelli.
Lo studio
Finora i follicoli piliferi sono stati ottenuti combinando cellule umane della papilla dermica con cellule epiteliali prelevate dal topo, ma i ricercatori stanno lavorando per ottenere cellule epiteliali umane in modo da ottenere follicoli umani al 100% pronti da trapiantare. Premiato al convegno della Società internazionale per la ricerca sulle cellule staminali (Isscr), il lavoro è stato presentato in dettaglio dalla ricercatrice italiana Antonella Pinto che ha guidato lo studio. La chiave del successo sta nell'impiego di una micro-impalcatura tridimensionale fatta dello stesso materiale dei punti di sutura riassorbibili: come un tutor, controlla la direzione di crescita del pelo e aiuta le staminali a integrarsi nella pelle. “Questa è una svolta cruciale nello sviluppo di terapie cellulari per la perdita di capelli e per la medicina rigenerativa”, ha evidenziato la coordinatrice Alexey Terskikh su Ansa. Un passo importante, forse la soluzione definitiva – anche se nel lungo periodo – della calvizie, fenomeno che tante persone vivono con disagio. Non è però da dimenticare che per molte donne i calvi posseggono un fascino speciale: l'indimenticabile Tenenete Kojak non sarebbe di certo stato lo stesso con una…capigliatura leonina.